Cosa crede la società sugli uomini e le donne sole?
Che film si fanno le persone?
Miti sui Single da sfatare
Certo, la società è cambiata ed è diventata molto più permissiva sull'essere non sposati, separati o divorziati e quindi single di ritorno.
Solo ieri l'essere single per scelta faceva storcere il naso.
Oggi, per fortuna, almeno in certe zone d'Italia non è più così.
Le famiglie unipersonali sono sempre più numerose.
Tuttavia, ci sono ancora delle credenze sul mondo dei single dure a morire e nel ventunesimo secolo c'è ancora chi è ancora convinto che la parola Single sia sinonimo di infelicità, solitudine, egocentrismo e quant'altro.
C'è chi ancora non si è reso conto che l’evoluzione della società, della situazione affettiva e lavorativa ha spostato definitivamente il baricentro della realtà che ci circonda e, in una nazione come la nostra con una popolazione molto anziana, purtroppo, dobbiamo tornare ancora su questi discorsi con ironia, certo, ma anche con un po' di amaro in bocca.
Quali sono allora i miti sui Single da sfatare?
Mito # 1 : i Singles sono meno felici le persone sposate
Studi dimostrano che le persone sposate sono più felici rispetto ai single solo nel periodo della “Luna di Miele” e nell’immediato periodo che precede il matrimonio. Ben presto ritornano ad essere felici o infelici come quando erano single anzi, spesso le vicissitudini di un matrimonio “sbagliato”, pensa ad un divorzio, abbassano il livello di felicità dei coniugi.
Possiamo davvero parlare ancora di zitelle o le cose stanno cambiando?
Chi sono le cougar?
Mito # 4: i singles non vivono a lungo come le persone sposate
Fatti i dovuti riti scaramantici ecco la realtà: lo studio più serio condotto in materia ha analizzato gli ultra centenari da record (110 anni in su) dal 1921, riscontrando che, c’era una sola componente che li accomuna… si chiama coerenza!
Chi ha scelto di restare single e chi si è sposato e “non ha cambiato idea” ha avuto un vita lunga.
Lo studio dimostra, per la verità, che chi è divorziato, separato o risposato ha vissuto di meno. Si tratta sempre di medie, certo, ma è pur vero che molte riviste assediano il mondo dei single con questi titoli “terroristici”… altro mito da sfatare!
Mito # 5: le persone single sono egocentriche
Una sola domanda, secondo te chi ha più tempo da dedicare al prossimo un single o uno sposato? Chi è più propenso ad accudire la sua “vecchia” famiglia?… Ops scusa per un single la differenza non c’è… non ne ha una nuova!
Un single sarà più propenso a contattare, supportare genitori e fratelli e, proprio perché sa che single non significa essere solo, spesso, è impegnato nel volontariato tanto come chi è sposato, forse di più.
Mito # 6: I figli di genitori single sono destinati a vivere infelici
Hai mai sentito parlare del Survey?
Il Survey è un farmaco antidepressivo di cui si sta facendo un uso massiccio negli Stati Uniti.
La dottoressa De Paulo ha condotto molti studi sull’uso di farmaco riscontrando che, il suo uso- abuso era maggiore nei figli delle coppie con genitori naturali più che in quelli con genitori single.
Monitorando la fascia d’età dei ragazzi tra i 10 e 17 anni, la Dot. De Paulo, esperta psicologa Statunitense che ha dedicato buona parte della sua vita in ricerche sul mondo dei single, ha verificato, anzi, che al primo posto di questa triste classifica c’erano i figli dei genitori che si erano risposati ed in particolare i figli di padri single che avevano avuto un secondo matrimonio, al secondo posto i figli di genitori naturali biologici e, solo per ultimi, quelli di genitori single.
Mito # 7: i single non sono sani come le persone che si sposano
Una ricerca dice che il numero delle persone sposate in sovrappeso sia maggiore rispetto alla popolazione dei single… l’ho sempre sostenuto e basta guardarti intorno per capire che non è solo una situazione americana.
Nella stessa ricerca emerge che le persone divorziate siano più sane rispetto a quando erano sposate.
Diffida del mito che un single mangia male, non fa esercizio fisico e la sua vita sia solo vizi e stravizi!
Mito # 8: il Single spreca soldi in cose frivole per se stesso
Sapete quando costa un matrimonio?
Uno studio dimostra quanto taccagni possano diventare gli uomini e le donne quando si sposano e che, il popolo dei Single è maggiormente propenso ad aiutare chi sia in difficoltà economica rispetto a chi è sposato… del resto chi ha un marito o una moglie non può pensare più da solo!
Fa sorridere come ci sia ancora chi è convinto nel 2020 che questi miti possano ancora esistere … fa sorridere e pensare.
Fa sorridere?
A me sinceramente no.
Ti faccio una domanda, secondo te cosa attrae le donne sole?
Da cosa sono attratte le ragazze single?
Cosa attrae le donne
All’apparenza è una domanda stupida! Tutti lo sanno, proviamo a fare un sunto.
Le ragazze single e le donne sole sono attratte da:
Mezzi;
Potenza;
Fama;
Fisico;
Esclusività;
Personalità.
Per Mezzi intendo la ricchezza in senso assoluto, quindi i possedimenti che un uomo ha a disposizione ed ha accumulato, del resto, non si dice forse che i diamanti sono i migliori amici delle donne?
La Potenza è a capacità che ha un uomo di influenzare e muovere le masse, la Leadership in senso assoluto. La ragazza single o la donna single è ammaliata da questo senso di sicurezza di cui indirettamente beneficia.
La Fama e il Fisico hanno poco da essere commentati bello e fico funzionano sempre!
L’ Esclusività ovvero tutti gli uomini che sono difficili da ottenere. Un valido esempio sono gli sposati e i fidanzati a tal proposito, ti sei mai chiesto perché tante ragazze single ti ronzano attorno quando già hai una storia?
Infine la Personalità e tutto quello che essa concerne: umorismo, la creatività, il romanticismo, intelligenza, ecc. ecc.
In particolare, però, vorrei farti notare una cosa: la donna è attratta da tutto quello che è unico e superiore.
Per questo motivo, se attrarre una donna e vuoi arrivare a sedurre una ragazza single, devi essere per forza attraente in maniera unica.
Da cosa iniziare per sedurre una ragazza o una donna single?
Normalmente un uomo non ha tutte le caratteristiche precedentemente elencate contemporaneamente.
Tengo a precisare che se tale situazione si verificasse, l’uomo in realtà otterrebbe l’effetto contrario a quello sperato: un uomo del genere incuterebbe troppo timore per essere avvicinato o avvicinare una donna senza che quest’ultima di senta a disaggio… naturalmente dipende dal contesto
Allora? …. Uso delle qualità per sedurre ragazze single o donne sole
Hai a disposizione due tipi di aspetti fondamentali su cui poter e dover lavorare:
gli aspetti indiretti;
gli aspetti diretti.
I primi sono appunto Mezzi, Potenza, Fama ed Esclusività: o ce l’hai o te li costruisci.
Gli aspetti diretti, sostanzialmente, sono tutti quegli aspetti che dipendono da te e sui quali puoi lavorare:
aspetto esteriore;
atteggiamento mentale.
L’aspetto esteriore deve esprimere necessariamente sicurezza.
Ricorda sempre che Arthur Schopenhauer disse:
È forse impossibile trovare una donna veramente sincera, che non finga. Ma per la stessa ragione le donne scoprono facilmente la finzione altrui, e non è consigliabile tentare di ricorrervi nei loro riguardi.
ed io non posso che condividere questo pensiero: la donna è un mondo a parte e ti scopre subito.
Evita di essere un bluff ai suoi occhi… sii sicuro!
Ma come?
Look, fisico, postura, portamento, voce e tanto altro.
Vorrei adesso farti ragionare sull’altro aspetto, a mio avviso quello fondamentale: l’atteggiamento mentale.
Andresti mai al patibolo da solo? Partire con un atteggiamento mentale negativo, con un ragazza single o una donna sola, è esattamente la stessa cosa. Sai chi sono i tuoi peggiori avversari per sedurre una ragazza single, qualsiasi donna sola?
Sai chi devi veramente temere?
Te stesso solo te stesso!
E sai perché?
L’errore comune: insicurezza e atteggiamento bisognoso da evitare se vuoi sedurre una ragazza single
Insicurezza e bisogno sono due degli ostacoli maggiori per avere successo con le donne, uccidono qualsiasi attrazione che una ragazza single o una donna sola possa avere nei tuoi confronti e, spesso, sono rintracciabili insieme.
Un ragazzo single che anela bisogno di attenzione e riconoscimento si manifesta insicuro agli occhi della ragazza single che vorrebbe sedurre.
Di pari passo, ed ecco perché concorrono, il ragazzo single non si sente a proprio agio, ed agisce in modo incerto e goffo, dicendo cose senza senso, alla disperata ricerca di approvazione, perdendo di lucidità.
Cosa evitare per non sembrare insicuro?
Non cercare ripetutamente il contatto fisico;
Non parlare in modo negativo delle tue ex;
Non parlare in modo negativo di altre donne;
Prendi delle decisioni… merita un commento…. Non lasciare sempre la palla agli altri, decidi ad esempio di andare in un posto, prendi quella decisione e portala fino in fondo non chiedere sempre a lei;
Non pavoneggiarti perché le donne sono avvezze a notare i particolari più di quanto tu creda, non serve che glielo fai notare;
Affronta la ragazza single, se hai da dire qualcosa fallo senza timore ma fallo come faresti con un amico, non aggredire, non cercare la discussione sempre e su tutto ed usa atteggiamenti simpatici e gradevoli.
Ed infine rifletti su questo….
La vita non ha senso a priori. Prima che voi la viviate, la vita di per sé non è nulla; sta a voi darle un senso, e il valore non è altro che il senso che scegliere. Sartre, Jean-Paul
Si è parla molto su come conquistare donne single o ragazze single!
Ma qual è davvero la verità?
Cosa attrae davvero una donna single?
Cos’è che fa davvero la differenza nel conquistare una ragazza single?
Cosa fa scegliere un uomo rispetto ad un altro ad una donna o una ragazza single?
Cerchiamo di dare una lettura più approfondita su come conquistare una donna single o una ragazza single una volta per tutte?
Se volessimo andare davvero al nocciolo della nostra esistenza, se volessimo cioè capire il senso della nostra vita, scopriremmo come per magia, che concretamente l’esistenza dell’uomo e della donna è legata a due concetti:
sopravvivenza;
riproduzione,
i quali rappresentano l’unico motivo concreto della loro vita.
So già quanti storceranno il muso per quest’affermazione! Ma pensaci bene….
Tutte, e dico davvero tutte, le azioni della giornata compiute da un uomo single o una donna single o una ragazza single perché sono fatte?
Se analizziamo in maniera più approfondita queste dinamiche mentali scopriremmo che, nella vita di ogni uno di noi ci sono tre campi che si sovrappongono:
lavoro;
sentimento;
vita sociale;
come del resto sostenuto da Adler in “Cosa la vita dovrebbe significare per voi”, ma questi aspetti non sono forse le tre “S” di soldi, sesso e successo, come estrema sintesi anche nella vita do ogni ragazzo/ragazzo, uomo/donna?
Attrarre donne single o ragazze single
L’uomo ha da subito capito come, alla base di una vita serena, ci fosse la ricerca dell’equilibrio tra questi tre aspetti.
Ma cosa centra tutto questo con la seduzione di ragazze o donne single ti starai giustamente chiedendo?
Sin dalle origini l’uomo è alla ricerca dei misteri che lo circondano e da sempre si è chiesto perché esiste, qual è il suo scopo e dove sta andando.
Tra le risposte che si è dato, è arrivato a capire proprio quello che si è detto prima: siamo programmati per sopravvivere e per riprodurci, ed entrambi sono bisogni primari ed irrinunciabili per il proseguo della specie.
Pensa se nessuno potesse sopravvivere o se nessuno potesse più riprodursi che succederebbe al genere umano?
Proprio per garantirsi questo aspetto facciamo parte di una società e stiamo con i nostri simili.
Uomo e donna, prima con le tribù e poi man mano con forme più evolute, si sono garanti la loro evoluzione.
Ecco il perché l’uomo per definizione è un animale sociale.
All’interno dei gruppi sociali, però, deve essere ricercata sia l’appartenenza al gruppo e sia la propria individualità.
L’uomo è alla continua ricerca di metodi che gli garantiscano:
la protezione verso gli altri individui (sopravvivenza);
l’allignamento verso quelli della sua specie (riproduzione).
Maggiore sarà l’equilibrio dei di questi fattori, più probabilità si hanno di primeggiare sui propri simili…
L'importanza di un Alpha per una donna single o una ragazza single
Ma perché primeggiare ti chiederai?
Come più volte ribadito, in qualsiasi branco animale è il maschio Alpha che comanda i suoi simili e detiene il potere.
Allo stesso spettano i compiti riproduttivi.
L'Alpha è l’esemplare maschio che maggiormente esalta determinate caratteristiche peculiari della propria specie ed è dominante sugli altri maschi del proprio gruppo.
L'Alpha è l’esemplare, quindi, che indirettamente e direttamente assicura la sopravvivenza del gruppo stesso, leader indiscusso fino a quando qualche altro esemplare prenderà il suo posto.
Il maschio Alpha viene ricercato dalle femmine del branco, in tal modo la natura si assicura l’evoluzione della specie.
Anche per l’uomo avviene la stessa cosa…. è al maschio Alpha che la donna single, qualsiasi ragazza single, affida se stessa, anche se, come tra poco vedremo, le dinamiche sociali che si instaurano sono molto differenti rispetto agli altri gruppi animali.
In tutto questo, allora come una donna single o una ragazza single sceglie il proprio uomo?
Come rientrano i concetti del lavoro, sentimento e vita sociale?
Che centrano le tre “S”?
Conquistare donne single o ragazze single
Le attitudini che devi possedere un uomo per attrarre una donna single o una ragazza single sono, al contrario di quello che pensi, solo tre:
salute;
ricchezza;
popolarità.
Perché non hai successo con le donne?
Cosa ti manca?
Il concetto che tu hai di salute è lo stesso che ha una donna single o una ragazza single?
Cosa centra la ricchezza?
Perché per la donna single è importante la popolarità?
La Salute, i soldi e la popolarità.
Il concetto di salute, ossia cura di se, bella presenza, ma anche portamento, carattere dominante, viene ricercato dalla donna single o dalla ragazza single, per lo stesso motivo per il quale le femmine in un branco cercano il maschio Alpha, ovvero, il motivo che accomuna tutto il genere animale: la sopravvivenza e la riproduzione.
L’istinto della donna o della ragazza fa si che cerchi sempre il maschio migliore, quello che possa garantirle un futuro sia a lei che ai propri figli.
Il concetto dell’esteriorità, a differenza di un tempo, non può più essere trascurato dall’ uomo, in una società votata all’apparire più che all’essere.
Ricorda sempre che la prima impressione è fondamentale e che, oggi, anche le donne single e le ragazze single scelgono, valutano, giudicano e lo fanno palesemente a differenza di un tempo!
A tal proposito non so se hai avuto la fortuna sfortuna di trovarti in un discorso tra donne :).
Il maschio, giustamente oggi, ha sempre più cura del proprio corpo, avendo finalmente capito che il fisico aiuta a raggiungere i propri scopi mediante l’effetto Halo, di cui tra poco parleremo.
Se è vero che la bellezza, in senso fisico è oggettiva e soggettiva, nel senso che ciò che è brutto resta brutto ma ciò che è carino può anche essere visto come bellissimo, è altrettanto vero che tutto è perfettibile.
Oggi il maschio metrosexual domina la scena e alle ragazze, a differenza di ieri, l'uomo curato piace e sembra che piaccia anche alle donne più mature.
L'uomo ben vestito, tatuato, curato, fa tendenza e sia donne sia ragazze, pretendono oggi, ad esempio, che anche il maschio, come loro già fanno da tempo, si depili integralmente (anche le parti intime) e questo non è certamente colpa di CR7: non c'è una colpa, è la società che cambia.
Oggi la donna single e la ragazza single cerca la rivalsa sociale che da tempo le è stata negata e, anche se ancora lontani, a piccoli passi ci stiamo arrivando.
Una donna più avanti "con gli anta" sa che a lavoro il suo stipendio sarà sicuramente più basso di un uomo, sa che avrà meno opportunità di carriera, sa che le sue giornate saranno sicuramente più piene, sa che "non potrà permettersi il lusso di dire sono stanca" perché la gestione delle faccende quotidiane spetta a lei (ah uomo quando impererai!). Non si fa illusioni in tal senso ma, per lo meno, pretende avere al suo fianco un uomo che si curi.
Una ragazza con molte meno primavere alle spalle rispetto ad una donna con più esperienza. invece, forse lo fa perché crede ancora possibile un mondo dove esista una parità in tutto e, se lei si fa bella per il suo Lui, anche il ragazzo "deve soffrire" per averla andando in palestra e facendo diete.
Ovvio!
È una lettura piuttosto approssimativa di ciò che sta effettivamente succedendo, anche perché da che mondo è mondo, gli uomini vengono da Marte e le donne vengono da Venere e i due universi maschili e femminili dovrebbero essere complementari e mai in competizione.
È scontato che non sia solo una questione che "tira più un pel...".
Anche perché, come ci ricorda Osho, quando la donna entra in competizione con il Maschio ha già perso in partenza se desidera giocare sullo stesso campo dell'uomo e dovrebbe esaltare le sue caratteristiche femminili non cercare quelle maschili.
Allo stesso modo la donna non dovrebbe cercare di cambiare più di tanto l'uomo ma questo, in una società sempre più androgena è già avvenuto anche perché, da sempre, sono le stesse donne che crescono i maschi.
Dovremmo ricordarci che il maschio è per sua natura dinamico mentre la femmina è ricettiva/statica.
Osserva i bambini e ne avrai immediata dimostrazione!
I maschi sono sempre in movimento con le loro automobiline mentre le femminucce sono sempre al loro posto con la loro bambolina in mano.
Questo cosa significa?
Che siamo diversi.
In fondo, però, è giusto che sia così ma in un rapporto, Uomo e Donna devono avere sempre due ruoli distinti e separati.
Perché si parli di rapporto, però, questi due universi devono incontrarsi e il primo aspetto che si valuta è sempre quello esteriore.
Ecco perché è importantissimo prendersi cura di sé stessi ed è, allo stesso tempo, perfettamente inutile combattere contro mulini a vento alla Don Chiscotte.
Se la società è questa oggi, dobbiamo curare il nostro aspetto e dobbiamo farlo al meglio delle nostre possibilità. Punto.
Anche perché, se è vero com'è vero che le donne e le ragazze oggi vogliono un nuovo maschio, più comprensivo e dolce rispetto al passato, magari un po' più femmineo e accondiscendente, malgrado quello che si dica, il “prendimi e sbattimi al muro Uomo” esiste ancora.
Rendiamocene conto, come rendiamoci conto che è l’attrazione sessuale ciò che muoveva e muove il mondo, nulla è cambiato in merito.
La donna è alla ricerca della mascolinità e non di un’altra amica!
E se ancora ti stati chiedendo perché curare il tuo aspetto, sii sincero, tu andresti con una donna schiatta e trasandata?
Ti fa sesso?
Allo stesso modo una ragazza single o una donna single perché dovrebbe venire con te?
Come ti vesti?
Che look hai?
Com’è il tuo fisico?
Sei in forma?
Ma soprattutto “Ti piaci”?
Se non piaci a te stesso potrai mai piacere agli altri?
Non posso suggerirti diete, esercizi, abbigliamento e look, ci sono professionisti per questo.
Posso però aiutarti, subito, ad assumere l’atteggiamento giusto, quello da maschio Alpha che ti aiuterà a conquistare donne single o ragazze single.
Perché?
All’esterno appariamo per come siamo all’interno ed anche l’atteggiamento esterno può condizionare il nostro carattere.
Ecco allora un serie di suggerimenti che ti aiuteranno in questo percorso.
Partiamo dai primi dieci:
Occupa sempre molto spazio. I maschi commettono sempre l’errore di comprimersi come se si stessero scusando per lo spazio che occupano. Sii territoriale. Reclama quello spazio perché tu lo possiedi.
Sii calmo come tutti intorno a te. Lo stress (quando ne parli lo dimostri) è un indicatore dello status di maschio perdente. Non essere influenzato da quello che influenza gli altri: calore, sudore, freddo, stress , ecc. ricorda i leader sono freddi e sicuri.
Rallenta i movimenti del corpo. Immagina di muoverti in una piscina. Rilassa le palpebre.
Resisti alla paura di annoiare la gente. Sii pronto ad essere distratto quando qualcuno ti sta parlando. Sii pronto a prendere in mano la situazione e a finire la conversazione quando lo vuoi. Dai principio alla maggior parte delle discussioni.
Smettila di cercare di piacere a tutti e di cercare di farti piacere da lei/lui . Comincia a far qualificare ognuno e non fare falsi sorrisi, risate o gesti fino a che non se lo siano guadagnato! Sviluppa un senso di impudenza: prenditi le libertà che sai che ti spettano.
Tu conosci il tuo valore. Quando qualcuno ti fa un piacere, o ti da qualcosa non essergli troppo grato. Sai che te lo meriti e che questo dono o atto ti era dovuto da parte loro. Atteggiati come se fosse previsto che la gente ti aiuti, faccia piaceri, o ti dia delle cose.
Metti dei confini e delle limitazioni a quanto tollererai da parte degli altri.
Sicurezza, liberati dai tuoi dubbi e credi fortemente nelle tue azioni, parole e capacità.
Sii di appoggio ai “meno” maschi. L’aggressione non è mai una buona idea. Usa l’elogio invece. Assicurati che i tuoi amici siano al sicuro e che possano vedere che ti stai accertando sulla loro sicurezza.
Sorridi meno spesso. Non ti renderà rude, solo una persona che discerne. La gente dovrebbe guadagnarsi i tuoi sorrisi e le tue risate.
Il potere
Perché alcune donne sono inconsciamente attratte dalla fama, dai soldi o dal potere?
Bella domanda, apparentemente scontata e banale ma non è così!
Robert Cialdini con la sua teoria dell’ ‘Halo Effect’ ha dimostrato che, rispondere a questa domanda non è affatto semplice… ma si può.
Chi è Robert Cialdini?
È un noto professore di Marketing all’Arizona State University. ed uno dei principali studiosi della psicologia sociale della persuasione.
Cialdini è un autore indiscusso e, i suoi studi e le sue applicazioni sulla comunicazione persuasiva, sono riconosciuti a livello internazionale.
Secondo Cialdini le sei euristiche, i sei punti ancora da sviluppare sulla comunicazione persuasiva, si basano su:
impegno e coerenza;
reciprocità;
autorità;
riprova sociale;
simpatia;
scarsità, intesa come la capacità all’ottimizzazione di un dato bene.
Cos’è l’effetto alone o ‘Halo Effect’ di Robert Cialdini?
Il professore statunitense, dopo aver analizzato vari studi di settore è arrivato a questa conclusione:
La ricerca ha dimostrato che si assegna automaticamente a persone di bell’aspetto caratteristiche favorevoli come talento, gentilezza, onestà e intelligenza (per una rassegna di questi dati, vedere Eagly, Ashmore, Makhijani, & Longo, 1991). …. Inoltre, diamo questi giudizi, senza essere consapevoli del fatto che l’attrazione fisica gioca un ruolo nel processo.
Bello uguale a bene?
Efran & Patterson, nel 1976, hanno dimostrato che un politico attraente riceve due volte e mezzo voti in più rispetto a suoi avversari meno attraenti.
Ma era il 1976, dirai, le cose sono cambiate!
Gli studi di Büdesheim e dePaola del 1994, dimostrano che è ancora così :D.
Mack e Rainey, nel 1990, hanno dimostrato che ad un colloquio di lavoro, si tende ad assumere “chi ha una buona cura di se” e Hammermesh & Biddle, nel 1994, hanno certificato con le proprie ricerche statistiche che, chi è attraente percepisce una media del 12 – 14 in più rispetto a chi non lo è.
Tale aspetto riguarda anche il settore giudiziario, dove, Stewart, nel 1980, ha dimostrato che, sia i giurati maschi che le giurate femmine, hanno preferito e favorito gli imputati di bell’aspetto.
In estrema sintesi, siamo spesso propensi a separare il mondo in angeli o demoni. Troppo spesso non ci rendiamo conto, però, dell’influenza inconscia che l’aspetto fisico degli altri ha su di noi.
Probabilmente, la persona che reputiamo, intelligente, buona, onesta e brava, lo è davvero, ma non ci renderemo mai conto se il nostro giudizio è pilotato o meno da quello che appare all’esterno.
Ma cosa centra l’Halo Effect con le donne?
Qualsiasi donna è geneticamente e socialmente programmata per ricercare l’uomo più intelligente, più simpatico, più interessante che le dia la possibilità di stabilire il felling di cui ha bisogno e le offra il futuro che desideri per lei e per chi “verrà dopo”.
Il mondo maschile è caratterizzato da
potere,
adrenalina,
competizione
dominio.
Molti uomini non parlerebbero di sport tutto il giorno se non fosse così.
Il mondo femminile è completamente differente e questo devi saperlo per conquistare donne single o ragazze single.
Chi è ricco, potente, famoso, ha dalla sua il vantaggio, quindi, l’ Halo Effect, ragion per cui, molte donne sono propense a percepirlo come il top in fatto di uomini e, dunque, il “candidato” ideale per procreare e soddisfare le fantasie insite in loro sin dalla tenera età.
Quindi l’uomo che non è ricco, potente, bello e famoso che fa resta al palo?
Uomo quando impererai?
I poteri della mente sono infiniti.
Impara a percepirti in maniera positiva, chiediti:
come camminerei se sapessi che potrei avere ogni donna?
Come parlerei se sapessi che potrei avere ogni donna?
Che espressione avrei se sapessi che potrei avere ogni donna?
Come agirei se sapessi di essere il sogno di ogni donna?
E poi convinciti, perché, purtroppo le donne si rendono conto subito se sei un bluff e non ci credi nemmeno tu!
Diventa padrone della tua mente e della tua vita e comincia a riprenderti ciò che è tuo: inizia a conquistare donne single o ragazze single per ritornare a credere ed avere fiducia in te stesso.
Il mondo dei single?
Troppo vario!
Single maschi e single femmine, single credenti e single non credenti, single “per loro scelta” e single “per scelta di altri”, single di tutte le età, single che vivono da soli, single che vivono con altri single, single che vivono ancora con i loro genitori….
Definire questo vasto mondo, con un identikit preciso, è praticamente impossibile.
Il mondo ormai rispetta questa decisione e, al contrario del passato dove un single veniva definito zitella o scapolone asseconda del sesso, e, nel contempo, messo ai margini della società, etichettato come perdente, oggi il mercato e persino la chiesa hanno cominciato a prendere nella giusta considerazione questo popolo che sta crescendo in maniera esponenziale.
Diventa, quindi, fondamentale sia per un single uomo o una single donna, ed in particolar modo per i single che vivono da soli, trovare il giusto atteggiamento, il giusto modo di porsi nei confronti del mondo esterno ma soprattutto con se stessi.
Christophe André e François Lelord Lord nella loro opera L’Estime de soi (La stima di se) individuano i fattori che determino l’autostima in:
amore di sé
visione di sé
fiducia in se stessi.
Questo concetto è stato ampliato da Nathaniel Branden , uno studioso che si occupa da più di quarant’anni di auto-stima, che, nella sua opera Six Pillars of Self-Esteem, ritiene che gli elementi su cui si fonda una sana autostima siano:
vivere in modo consapevole,
sapersi accettare,
assumersi le proprie responsabilità,
farsi valere,
avere uno scopo nella vita,
essere coerenti.
Ma perché parlare di autostima?
Che centra questo con il rispettarsi e l'essere single?
Solo chi impara ad accettarsi ed amarsi per quello che è, con i suoi pregi e i suoi difetti, a vedersi e a vedere il mondo per com’è, potrà essere uomo tra gli uomini, rispettare e rispettarsi.
La nostra vita è costellata di insuccessi.
I fallimenti fanno parte del suo gioco.
Più si è in alto più è pericoloso.
Tuttavia, se la concezione che abbiamo di noi stessi è favorevole, i tempi di recupero saranno minori.
Viceversa una concezione sfavorevole non solo li allunga ma ci fa affrontare il quotidiano con paure, timori e preconcetti negativi.
Questo non è rispettarsi.
Maggiore sarà la fiducia che abbiamo in noi stessi maggiore sarà la nostra autostima ma quest0 approdo non è affatto scontato: alla base c’è l’amore per se.
Non farti ingannare!
Dimentica che la macchina nuova, i vestiti firmati, l’aspetto curato, come la famiglia, la ricchezza, la chirurgia plastica possano far accrescere l’amore che hai per te stesso!
Sono un martello e degli scalpelli nelle mani di uno scultore che possono modellare ma senza la pietra l’opera resterà incompiuta.
Questa pietra non è null’altro che il rapporto che hai con te stesso e la percezione che hai di te in termini di competenze e in termini di amore percepito.
Per arrivare a questo stadio devi inevitabilmente:
capirti;
accettarti;
amarti;
prenderti cura di te stesso.
Quando diventerai cosciente di ciò nascerà dentro te l’egoismo positivo, l’espressione della più grande maturità raggiunta da un individuo: per stare bene con gli altri devi pensare prima a te.
Fatto con i giusti modi ti permetterà di essere migliore.
Anche Cristo si prendeva i suoi spazi, si allontanava dalla folla per ritirarsi con i suoi discepoli a pregare.
È solo l’equilibrio che accresce il benessere. La tua vita è un rapporto osmotico dove tanto dai tanto ricevi.
Per dare devi essere presente e per farlo devi avere i tuoi tempi e i tuoi spazzi.
Detto questo, non credere che tutto cambierà dall’oggi al domani!
Non ti racconterò favole, non è semplice, non è a portata di mano. E’ un percorso, un cammino come tale, richiede tempo, dedizione e perseveranza ma tu credici ed abbi fede nel tuo ideale: te stesso!
.:: 2 ::.
Rispetta l’ambiente dove vivi.
Francis Bacon disse
Le case sono fatte per viverci, non per essere guardate.
Come dargli torto?
Sei single e vivi da solo?… benvenuto nel club!
Sei Single e vivi con i tuoi genitori o in gruppo con altri?
Parlo anche a te perché la tua “casa” non sono le quattro mura che ti circondano e il tetto che hai sulla testa ma il luogo dove ti senti al sicuro.
Questa è la vera natura della casa: il luogo della pace; il rifugio non soltanto
da ogni torto, ma anche da ogni paura, dubbio e discordia.
John Ruskin
Indipendentemente che sia tutta la superficie o solo una cameretta, la "casa" è il luogo dove ti recherai per ritrovare equilibrio ed energia: ecco perché prendersene cura.
Friedrich Nietzsche sosteneva che
La nostra consueta disposizione interiore dipende dalla disposizione d’animo in cui sappiamo mantenere il nostro ambiente.
Ho cominciato a rendermene conto quando lasciavo la mia casa “sporca”.
Il caos in giro, i piatti da lavare, il bucato steso alla meno peggio si riflettevano dentro di me e “mi seguivano” tutta la giornata.
Primo appunto: metti ordine nella tua casa e metterai ordine in te stesso.
La mattina, per uscire di casa impiegavo “sempre” almeno 10 minuti per “recuperare” chiavi, orologio, occhiali e sistematicamente mi dimenticavo sempre di qualcosa.
Secondo appunto: l’ordine ti fa guadagnare tempo.
Quando arrivava l’ora delle pulizie, francamente, erano dolori.
L’accumulo di una settimana non lo recuperi in cinque minuti e c’erano due soluzioni: o rimandare o “sprecare” mezza giornata del mio tempo libero.
Immagina la settimana dopo che c’era, la mezza giornata era diventata intera.
Terzo appunto: se non lo fai tu chi lo farà? Se te lo fa qualcun altro “sprechi” tempo a chiedergli dove ha messo quello che cerchi!
Se malauguratamente qualche mio conoscente mi faceva un’improvvisata l’unica sensazione che provavo era il senso di vergogna per aver lasciato tutto a soqquadro, unita ad un senso d’imbarazzo.
Quarto appunto: dalla conchiglia si può capire il mollusco, dalla casa l’inquilino. Victor Hugo
Cominciai allora a capire che tutto aveva un posto.
Se scarpe, calzini, boxer, carta, cibo, chiavi, occhiali venivano posti e riposti dove dovevano essere, secondo un ordine ben preciso, non solo recuperavo tempo per dedicarlo a quello che volevo davvero fare ma non sarebbero più arrivate le bollette non pagate con relativi interessi per dimenticanza.
Quinto appunto: fa che l’ordine diventi un’abitudine.
Di li a poco mi resi conto che della stessa ricerca di ordine potevano “beneficiare” anche la macchina, l’ufficio, l’armadietto della palestra e più i luoghi ordinati aumentavano, più cresceva la mia chiarezza interiore e diminuivano le “dimenticanze” e conseguentemente i “tempi riparatori” e le defaiance che procurano malessere… Il bagnoschiuma l’amico te lo presta una volta, due, ma la terza ti ci manda!
Un ambiente ordinato ti dona un quadro della situazione più completo.
L’ordine dell’ambiente corrisponde ad un ordine mentale, tuttavia, non essere mai ossessionato dall’ordine. Senza caos non si generano le stelle e la vita, di per se stessa, è sempre un eterno inseguimento tra ordine e disordine: se non metti in disordine non potrai fare ordine altrimenti l’ambiente resterà immutato.
La “casa” deve essere vissuta e devi sentirla tua.
Personalizzala ma non “agghindarla”.
Come molti mobili sono calchi del corpo umano, forme vuote per accoglierlo così tutto l’ambiente finisce col diventare un calco dell’anima, l’involucro senza il quale l’anima si sentirebbe come una chiocciola priva della sua conchiglia.
Mario Praz
Trasformala nel tuo specchio rispettandola.
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Sfrutta i vantaggi della tua situazione
Quali sono sostanzialmente i vantaggi di essere single e come sfruttare “la situazione” fino in fondo?
Single non vuol dire essere soli ma vivere da soli, ribadendo questo concetto per l’ennesima volta, veniamo al punto.
Potrei dirti tranquillamente che esistono numerosi vantaggi nel vivere da solo.
La vita di coppia riduce i rapporti sociali, , dei quali, sia uomini che donne, hanno bisogno per il social-benchmarking, il confronto sociale, finalizzato alla loro crescita come individui.
Chi è single è indipendente e amministra il suo tempo.
L’autonomia é responsabilizzazione: ciò che “produci” lo consumi da solo ed è auto-gestito.
Impari a tue spese come arrivare a fine mese con le tue gambe.
Non dovrai cercare compromessi e abituarti in “maniera forzata” alle cattive abitudini di altri siano essi partner, amici/coinquilini, famigliari.
alcuni esempi per una lista pressoché interminabile.
Del resto ti basta andare su Google per scoprire che, al contrario del passato, gli studi sociali sul fenomeno dei single sono aumentati e questa domanda se l’è posta anche un personaggio illustre come Richard Lucas , professore di psicologia della Michigan State University,il quale ha condotto un’analisi di 20 anni di dati provenienti da 70.000 nuclei familiari in Gran Bretagna e Germania, giungendo a concludere che:
l’aumento della felicità, associata al matrimonio torna ai livelli pre-matrimoniali nel corso del tempo, quindi non è un buon pretesto per prendere marito o moglie;
chi non è sposato ha un tasso di benessere più elevato.
Se proprio volessi e te la sentissi, ecco i cento motivi per restare single, che ti aiuteranno subito a comprendere i vantaggi di rimanere solo in casa.
Dicevo potrei ma non lo farò. Perché?
Il motivo è molto semplice.
Esiste un solo vantaggio ad essere single: ci permette di scoprirci, ritrovarci e valorizzarci.
Ogni giorno ci viene concessa un’opportunità: sta a noi vederla ed afferrarla.
Già, opportunità, ma è chiaro cosa voglia dire questo termine? Il concetto di opportunità spesso viene confuso con opportunismo.
L’opportunità, in senso sociale, è la valutazione fra l’utilità che si ricava ed il costo relativo.
È chiaro sin da subito che per costo non s’intende solo l’attribuzione del valore monetario.
Dispendio di energie, inteso come impegno e concentrazione ad esempio, tempo impiegato per perseguire un fine e quant'altro concorrono a quantificare questo termine.
L’opportunismo è scegliere di utilizzare qualcosa o qualcuno col minor costo possibile.
L’opportunismo, quindi, sfrutta determinate circostanze per trarre un profitto.
Al loro esaurimento l’opportunista passerà inevitabilmente oltre a causa del suo “parassitismo”. Comprendi bene che l’opportunismo è limitato nel tempo.
Solitamente gli opportunisti vengono classificati come:
egocentristi, ossia chi usa gli altri credendo di essere nel giusto;
egoisti negativi, ovvero, chi pur avendo cognizione di sbagliare nell’usare gli altri, non torna indietro.
L’opportunità, al contrario, darà invece frutti nel tempo e riguarderà presente e futuro… mi spiego meglio.
Alla base dell’opportunità c’è la valutazione: scegliere e decidere se compiere determinate azioni o meno, quindi, coscienza di quello che si fa.
Ogni giorno abbiamo opportunità per crescere.
Perché ogni giorno commettiamo errori, grandi o piccoli che essi siano, ed ogni giorno è possibile trarne profitto, accrescere la propria esperienza e migliorare.
La stessa vita, vissuta in questo modo, diventa una grande opportunità.
Non si tratta del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, non parlo di ottimismo o pessimismo, parlo di egoismo positivo: costruire le proprie azioni con il meccanismo del dare-prendere dove l’atto del “tornaconto” può essere non immediato, farlo in maniera conscia e, soprattutto, migliorare la propria situazione e, conseguentemente, quella degli altri senza arrecare danno a nessuno.
In questo modo se valuto che, spendere il mio tempo libero leggendo un buon libro invece di guardare la TV per me è più proficuo, scegliere di alzarsi prima la mattina per fare sport invece di starmene ancora a letto per me è salutare, instaurare delle sane abitudini e ricercare percorsi positivi invece di cadere nella trappola del non ritorno dei percorsi negavi, pur sapendo che i benefici non saranno immediati e che questo comporterà fatica, ho creato degli “investimenti” per il futuro.
Percorrendo questa strada sbaglierò ma, nel contempo, capitalizzerò ogni errore nell’esperienza evolvendomi.
A fianco dei più blasonati vantaggi dell’essere soli c’è, dunque, l’opportunità di migliorarsi sperimentando, sbagliando e fallendo poiché, come ci insegna Ugo Foscolo
Non ci sono errori, ma opportunità per conoscere le cose
Tuttavia, c’è una verità scioccante emersa negli ultimi studi di psicologi e sociologi
Ognuno di noi si lega a qualcuno in particolare, in funzione dell’utilità che ne ricava.
Già proprio così e chi più di un single ha la possibilità di gestire la sua vita senza rendere conto a nessuno? E chi più di noi può valutare e scegliere con chi stare?
Valutare, scegliere e agire per il meglio!
La ricerca di te stesso deve essere un cammino che non si arresta.
Confucio disse:
“Non importa quanto vai piano, l’importante è che non ti fermi”.
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Single non vuol dire essere soli
Oggi si deve arrivare a queste conclusioni per partire verso orizzonti di vita pubblica inseriti in un contesto di vita privata, certo i tempi odierni sono lontani da chi come il sociologo francese Emile Durkheim descriveva lo scapolo (oggi single) come ‘un individuo non sottoposto ad alcuna disciplina per ciò che riguarda le sue passioni’, esemplificandolo con la sua figura nel Don Giovanni.
La società è espressione di moralità, essa è un’anima pulsante nella quale ogni persona, sia singola che accoppiata ne fa parte, ed essa impone dei limiti ai desideri egoistici che però, in quanto costitutivi del nostro corpo non possono scomparire, ma che devono trovarne la giusta esaltazione del rapporto costruttivo con l’altro: ecco che si spiega il carattere conflittuale della nostra vita.
In essa sono presenti forze diverse, individuali ed egoistiche da un lato, sociali (quindi morali e organizzatrici) dall’altro, dove per organizzatrici si intendono nella dualità della vita con se stessi e nella vita inserita nel contesto sociale e lavorativo.
Partecipare nella società non significa esprimere individualismo, occorre invece pensarsi immersi in una forma di solidarietà sociale che non è altro che il valore superiore di quello del singolo individuo, la frase ‘essere un animale sociale’ esprime benissimo questo concetto: essere unici per se stessi, non confondersi nella massa, ma emergere nella società come essere pensante, proponente, solidale.
Non dobbiamo pensare che tutto ciò che si è compiuto ritorna alla nostra persona, non siamo esclusivi, dobbiamo essere partecipativi, non è vero che tutto ciò che noi compiamo poi ci deve ritornare, non è così banale, ciò che noi esprimiamo lo facciamo in funzione del nostro essere componenti di una società che ha bisogno del nostro essere propositivi, partecipativi, concreti e rispettosi di essa.
Alla luce di queste considerazioni, possiamo ancora dire che essere single significa essere soli?
Assolutamente no, la scelta di stare da soli in una casa, non implica lo stare da soli nella vita che ci circonda, ma anzi lo stare ‘liberi’ da vincoli esterni ci aiuta maggiormente ad esprimere le nostre peculiarità mentali, le nostre capacità lavorative, le nostre caratteristiche creative, sfruttare ogni occasione che ci si presenta per diventare complici di una realtà in evoluzione e che ha bisogno di noi e non della nostra ‘solitudine’, ma di noi e del tempo che possiamo e dobbiamo dedicargli.
Per cui ‘single’ non è essere soli, e se qualche volta ci si sente spaesati per convenzioni e sovrastrutture mentali esterne, pensiamo invece a quanto possiamo dare con tutte le capacità che riusciamo a sviluppare nella nostra condizione di essere ‘liberi’.
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Organizza la tua giornata
… Ovvero picchi di efficienza, proattività e divieto di procrastinazione.
“Gatto del Cheshire”, Alice cominciò, «mi diresti per favore, che strada dovrei prendere da qui? »
«Dipende da dove vuoi arrivare» disse il Gatto.
L. Carrol
Organizzare la propria giornata secondo te è un problema solo dei Single?
Non mi è mai venuta in mente una cosa simile… Chiedi a una donna, sposata con figli, cosa significhi organizzare la sua giornata:
Sveglia i bimbi e forse anche il marito;
Prepara la colazione e contemporaneamente organizzarsi mentalmente per quello che manca in casa;
Assicurati che la colf venga;
Preparare ed accompagnare i figli a scuola
Andare al lavoro…. devo continuare?
Essere in due, almeno in teoria facilita: come minimo ci sarà un’equa ripartizione dei compiti o, per lo meno, qualcosina l’altro la potrà fare.
Chi è Single vive da solo, quindi, dovrà contare solo sulle sue forza… da ciò nasce la sua esigenza, più di chiunque altro, di essere proattivo.
Abbiamo già parlato della proattività e della sua utilità. Brevemente
L’essere proattivo, a differenza dell’essere reattivo, implica dinamismo. Il proattivo, agendo prima dell’insorgere delle anomalie di determinati sistemi, apporta continui miglioramenti a se stesso, da intendersi come crescita, e al sistema stesso. I miglioramenti dall’individuo proattivo sono concepiti come infiniti.
Quindi anticipare i problemi per aver una gestione dei tempi efficienti.
La domanda è quando agire e come mettere in pratica questi meccanismi?
Per ottenere questo risultato bisogna innanzitutto conoscersi. Ogni uomo è diverso da un altro.
L’ideale sarebbe essere sempre al 100% ma sai bene che questo è impossibile.
Gli uomini hanno picchi di efficienza differenti:
c’è chi appena sveglio è pronto e vigile e poi verso pranzo comincia a spegnersi per raffreddarsi totalmente nel pomeriggio;
chi al mattino “resta ancora con i sogni mezzi aperti” e dopo pranzo diventa un vulcano fino a sera;
chi è a sera che vorrebbe spaccare il mondo ma al mattino e nel pomeriggio è meglio non parlarci.
Conosci te stesso….
I picchi di efficienza possono essere misurati.
Il metodo “empirico” resta il migliore: osservati.
Accanto a questo c’è un metodo “scientifico“: i picchi sono caratterizzati da un aumento della temperatura corporea, quindi, quando questa sarà maggiore tu sarai “completamente sveglio”.
Tutto ciò premesso esiste un modo per aiutarti a “carburare” quando dovesti?
Certo che si! Ma innanzitutto bisogna capire il “quando”.
Se ti è “utile” iniziare a dare il massimo appena sveglio, ad esempio, ma corpo e mente proprio non ne voglio sapere di ripartire prova a fare una doccia “semi-bollente” appena ti alzi: la temperatura del corpo salirà e anche la tua efficienza.
Ti sarebbe molto utile sapere se hai dormito il giusto e se la causa della tua mancata inefficienza mattutina non sia dovuta proprio a questo fattore… Eliminata la causa eliminerai anche la conseguenza…. Ricorda che siamo diversi!
C’è da osservare a tal proposito, che la gestione della giornata, non deve essere uguale per tutti.
L’esempio classico è lavorare in un ufficio dove “il tuo capo” carbura nel pomeriggio: spiegami allora a che serve essere proattivi durante la mattina? Nasce l’esigenza di modellarsi all’ambiente che ci circonda subendolo: non è bello, certo, ma sarebbe inutile che ti racconto favole!
Il senso di organizzazione della propria giornata è funzionale ai mille fattori che la investiranno durante le ore che siamo svegli e deve essere modulato di conseguenza.
Quello che è da evitare assolutamente è rimandare.
L’uomo moderno, più di altri nel passato, ha preso l’abitudine di procrastinare. Capita a tutti e capita ogni giorno di aver impegni che non ci piacciono.
Nella propria To Do List c’è sempre quella voce che vorremmo depennare anche se incompiuta. Il problema è che, evitandola o rinviandola, non si ottiene nulla.
Nessun problema può essere risolto congelandolo.
Winston Churchill
La procrastinazione è figlia dell’illusione, Ogn uno di noi ha mille validi pretesti per il “non fare”. Abituarsi a rimandare ammucchia solo gli impegni.
Ecco allora perché:
Quello che non ci piace deve essere fatto per primo, cerca di collocare quello che “non vuoi fare” all’inizio della giornata i
n modo da avere un doppio vantaggio: farlo e sviluppare un percorso positivo che ti darà la giusta carica per il suo proseguo;
Se il tuo pretesto è il tempo scomponi il problema in sotto-obbiettivi più semplici e fissa delle “pietre miliari” al raggiungimento di ogni step premiati con un piccolo premio ;
Datti delle scadenza impegnative come ad esempio, scommettere con i tuoi colleghi che raggiungerai un certo obbiettivo in un determinato tempo: diminuire fattori come il tempo aumenta altri fattori come la concentrazione ed inoltre tutto si espande per tutto il tempo che gli è concesso;
Fallo sapere agli altri. Sembra assurdo ma funziona: spesso l’opinione degli altri è più importante dell’opinione che abbiamo di noi stessi e non vogliamo “deluderli”.
Non cercare la perfezione: spesso è solo il pretesto per non iniziare, divieto assoluto di cercare scuse non serve.
Alcuni esempi su come non procrastinare. Infine, un piccolo consiglio, se proprio qualcosa deve essere fatta ma non ti va hai considerato l’arte del delegare? (Anche se chi fa da se….)
Fodere insieme questi concetti potrà aiutarti ad organizzare meglio la tua giornata e a risparmiare tempo da dedicare a te stesso purché tu capisca quello che anche Erich Fromm sostiene
L’uomo moderno pensa di perdere qualcosa del tempo quando non fa le cose in fretta. Però non sa che farsene del tempo che guadagna, tranne ammazzarlo
Come investirlo? Su te stesso migliorandoti!
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Organizza la tua vita
Come parlare dell’organizzare la propria vita senza parlare del Focus?
La storia del barattolo di maionese e dei due bicchieri, seppur vecchia, rappresenta, per me, la risposta a molte mie domande con quel suo imperativo
Prestate attenzione alle cose che sono indispensabili per la vostra felicità: giocate con i vostri bambini, godetevi la famiglia ed i genitori fin che ci sono; portate il vostro compagno/a fuori a cena… E non solo nelle occasioni importanti! Dedicatevi a ciò che amate e alle passioni, tanto ci sarà sempre tempo per pulire la casa o fissare gli appuntamenti. Prendetevi cura per prima cosa delle palle da golf, le cose che contano davvero. Fissate le priorità…Il resto è solo sabbia
Organizzare significa innanzitutto conoscere.
Nella vita di ogn'uno di noi ci sono priorità, scadenze, bisogni e mi auguro anche sogni, desideri , passioni e quant'altro.
“Combattiamo” ogni giorno contro limiti sociali ed individuali , immersi nei nostri problemi , cercando di volarebasso per arrivare ogni giorno un metro più su, chiedendo “solo” di essere quello che vogliamo e, puntando all’autonomia e all’indipendenza, compiamo puntualmente i nostri doveri non banalizzandoli.
Spesso ci sentiamo isole tra la folla , insoddisfatti, annoiati, alla perenne ricerca di qualcosa o qualcuno o semplicemente alla ricerca di tempo da dedicarci.
Il punto è:
“Capite le priorità, comprese le nostre esigenze, focalizzati e scelti gli obbiettivi generali, oggi, ora, adesso in che modo mi muovo? Come 0rganizzo la mia vita se ho necessità di migliorarmi?"
la domanda è:
“Per la vita di tutti i giorni come dovremmo comportarci per fare tutto e al meglio recuperare tempo per inseguire cioè che ci piace?”.
Se fossi cattivo ti direi fai un salto in libreria e compra:
Seven Habits of Highly Effective People – Steven Covey I Sette Pilastri di persone altamente efficace – Steven Covey
The Four Hour Workweek – Tim Ferriss Le quattro ore Orario di lavoro – Tim Ferriss
Getting Things Done – Robert Allen
Quando avrai finito ti si aprirà un mondo….. ma non lo sono.
Credi sia contradditorio consigliarti dei libri e reputarmi cattivo? Bhe ti dico che lo sarebbe perché, se è vero com’è vero che in particolare il metodo GTD (Getting Things Done) di Allen ha rappresentato un musted ha fatto scuola, oggi, dopo milioni di copie vendute, sono emerse tutte le sue pecche per noi “comuni mortali”.
Ma di cosa sto parlando?
Il GTD, lo troverai negli scaffali della tua libreria preferita con il nome “Detto Fatto”, è un metodo usato per l’organizzazione delle proprie azioni per la gestione del Time Management al fine di aumentare la propria produttività, l’efficienza delle proprie azioni.
Perché?
Più produttività è uguale a tempo recuperato e quindi possibilità di disporne nel migliore dei modi.
Ma in che consiste?
Scriverlo in due parole è possibile ma non si comprenderebbe appieno perché questa tecnica è stata innovativa… se desideri davvero approfondire questa scuola di pensiero leggilo!
Ci provo ugualmente!
Il principio base del GTD è il mind sweep, la pulizia della mente.
Allen parte dal presupposto che sino a quando la nostra mente sarà occupata da mille pensieri non ci sarà spazio per la lucità dell’azione per essere produttivi.
Inoltre sarà impossibile per noi distinguere le azioni principale e rilevanti da quelle secondarie, le azioni che richiedono un’intervento urgente da quello che possono essere procrastinate rispetto alle prime.
Il pensiero per un azione di poco conto può avere “lo stesso peso” di uno di un’azione veramente importante sino a quando questa non viene “valutata correttamente”.
Così, per prima cosa sgombra la mente.
Come?
Semplicemente scrivendo.
Guardati intorno e fa una categoria per tutto quello che ti circonda, come suggerito da Allen: macchina, ufficio, casa, computer … e scrivere quello che c’è da fare in liste separate.
Ed adesso dopo due o tre giorni di “estenuante lavoro”?
Semplificando una possibile lettura è:
Esamina l’azione
È fattibile?
Se No cestina
Se si
Richiede meno 2 minuti?
FALLA (just do it)
Richiede più di 2 minuti?
Aggiungila alla tua lista personale delle cose da fare scrivendo l’esatta azione necessaria per portare avanti il progetto
(DELEGA o FALLA IN UNO SPECIFICO GIORNO o SCRIVI LE PRIME AZIONI DA COMPIERE PER PORTARE AVANTI IL PROGETTO o DEDICAGLI UN APPOSITO PROGETTO )
in un’altra lista dedicata alla categoria.
Questo perché?
Allen sostiene che solo pensando alla prossima azione la mente viene pulita e siamo più lucidi per controllare meglio il nostro tempo e quindi la nostra vita.
Come mai questo metodo è diventato un must?
Il GTD ha sconvolto tutti i precedenti metodi di time management poiché semplifica tutto facendo acquisire una mentalità totalmente diversa rispetto al prima. Chi lo utilizza si chiederà sistematicamente:
«Cosa significa questo per me?»;
«Cosa voglio fare a questo proposito?»;
«Qual è l’azione successiva da fare per questo progetto?»
ed assumerà progressivamente “una mente come l’acqua“. La base è, dunque, semplifica i tuoi pensieri per aumentare la tua efficienza.
Immaginate — dice la collega di Allen, Ana Maria González — di tirare un sassolino in una pozzanghera. Come risponde l’acqua? In modo totalmente appropriato alla forza della sollecitazione; quindi ritorna alla quiete. Non reagisce né in modo esagerato né inferiore a quanto richiesto.
La potenza del pugno nel karate — continia González — viene dalla velocità, e non dai muscoli. Ecco perché anche le persone più minute possono imparare a rompere una lavagna o un mattone con le loro mani: perché richiede la capacità di generare una forza focalizzata con rapidità. Ma un muscolo teso è anche lento. Quindi, i livelli elevati di training nelle arti marziali richiedono un equilibrio e rilassatezza più di ogni altra cosa. Pulire la mente ed essere flessibili.
Qualsiasi cosa che causi una vostra sovra- o sottoreazione può controllarvi, e spesso lo fa. Rispondere in modo inappropriato alle vostre e-mail, al vostro staff, ai vostri progetti, alle vostre riviste non lette e ai pensieri su cosa avreste bisogno di fare, ai vostri figli, e al vostro capo vi condurrà a risultati inferiori alla attese.
La maggior parte delle persone dedica più o meno attenzione di quanto necessario alle cose, esattamente perché non operano con una mente come l’acqua.
Il risultato?
L’ acceleration of just about everything perchè per essere al passo con le nostre “liste” non possiamo più pemetterci di essere inefficenti con una conseguenza: regalarci più tempo per fare quello che amiamo… ti sembra poco?
Grande, grandissimo metodo… rivoluzionario!
Allora cosa non funziona nel GDT?
Nulla in teoria.
In pratica molti “comuni mortali” , al contrario dei Top Manager, iniziano entusiasti e si bloccano inesorabilmente.
Perchè?
È stato Leo Babauta (zenhabits.net/) a spiegarlo e lo stesso Leo ha concepito il Zen To Done “The Ultimate Simple Productivity System”, molti anni fa.
Lo ZTD è la naturale evoluzione del GTD.
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Non farti imprigionare dalla routine
Non farti imprigionare dalla routine, dalla noia e dall’apatia! Vivi adesso! Si ma come?
Vi è mai successo di arrivare ad un momento della giornata, di guardare l’orologio e di dirvi.
E adesso cosa faccio?
Oppure sempre nell’arco della vostra sequenza giornaliera vi siate imbattuti nella noia di non voler fare un qualcosa che comunque dovete assolutamente fare?
Per quante volte dovete cominciare un’azione e poi la procrastinate?
E ancora, per quante volte vi soffermate sul non far niente prima di iniziare un atto di qualunque natura esso sia?
In fondo è come quando suona la sveglia al mattino, tutti i giorni tentate il gesto di riaddormentarvi e tutti i giorni vi dite mentalmente che non vi va di alzarvi, e tutti i giorni cercate la scusa per non scendere dal letto: cercate di capire se è brutto tempo, vi illudete di avere un malessere che possa causare la vostra assenza dal lavoro, sperate scioccamente che il suono della sveglia sia stato un’illusione e che debba ancora suonare e vi rigirate per riaddormentarvi, ma tutti questi consueti e abitudinari gesti cosa hanno in comune?
Non è solo la piacevolezza del letto, non è solo il desiderio di non voler far nulla che non vi piaccia, non è solo il rifiuto sempre presente nell’uomo dell’imposizione di dover fare, ma è inconfutabilmente il “dover fare“ e soprattutto il dover fare sempre le stesse cose che ci danno la pesantezza del tempo e la noia della ripetitività.
In poche e semplici parole, la nostra mente è orientata nel ‘dover fare sempre le stesse cose’ , non c’è lo stimolo della novità, semplicemente la routine che uccide la consequenzialità obbligata delle azioni quotidiane.
Eppure sappiamo bene che dobbiamo sempre curare il nostro corpo prima di ogni azione di contatto con gli altri, comunque si deve fare colazione per darci la giusta carica per iniziare la giornata, sempre una strada dovremo percorrere per arrivare al lavoro, sempre un cortese saluto ai colleghi e poi una volta giunti alla meta abbiamo tante azioni ripetitive per il nostro lavoro e così andremo avanti per tutto il corso della giornata: mille e mille ripetizioni di azioni e parole che ci annoieranno e ci stancheranno.
La routine, la consuetudine eccessiva, la ripetizione costante di gesti e atti fanno parte di noi in maniera subdola e strisciante, si attaccano ai nostri momenti come una pianta urticante, ne abbiamo prurito, ma non possiamo farne a meno poiché è il ritmo della nostra vita.
Ma allora come riuscire a viverla senza esserne imbrigliati?
Non la possiamo estirpare, fa parte dell’ossatura del nostro tempo quotidiano, e allora?
Innanzitutto non farne uno stile di vita, ma solo la pura e semplice occupazione di una parte del nostro tempo, dobbiamo diventare consci che la ripetitività è solo una delle caratteristiche della nostra vita, entrare nell’ordine di idee che compiuti questi gesti e queste azioni il resto del tempo è tutto nostro e da gestire autonomamente nel pensiero e nei fatti.
Discernere il tempo obbligato dal tempo del piacere personale devono essere il ritmo del nostro giorno, anzi, compiere al meglio gli atti ripetitivi mettendoci la migliore concentrazione fa sì che occuperemo meno tempo per loro e avremo più tempo per noi, arriveremo al punto in cui saremo soddisfatti di averli compiuti al meglio e in minor tempo vedendo all’orizzonte più spazio da dedicarci.
Fare e rifare non possono diventare lo scopo, ma fare e rifare devo essere il viatico per finire e cominciare altro; il convolvolo, pianta invasiva che si attacca ad alte piante, fa un bellissimo fiore, la routine ci invade la giornata?
E noi usiamola per fiorire dopo per noi.
Altri consigli?
Cambiare l’ordine degli addendi non cambia il risultato: se cioè siete abituati a una consequenzialità, trovatene una in alternativa, vi farà spaziare la mente e il cambiamento vi darà una piacevolezza diversa nel compiere un’azione;
Variate ogni tanto i colori del vostro abbigliamento, un colore diverso vi cambierà umore, scegliere un altro bar per fare la colazione e/o lo spuntino di pausa pranzo;
Incontrerete nuova gente, cercate di non fare sempre le stesse cose alle stesse ore, la vostra mente vi ringrazierà: sconfiggete la noia della routine dandovi un po’ di cambiamento e vi accorgerete di avere comunque fatto sempre le stesse cose, ma di averci messo un po’ di novità e la mattina vi alzerete con più voglia di fare e meno voglia di poltrire.
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Abbi autocontrollo
Nessuno ti vede, certo, puoi fare quello che vuoi. Di un secco no a questo da subito.
Padronanza delle tue azioni ed equilibrio accrescono la tua autostima e ti instradano sempre nella giusta direzione.
Qual è secondo te il mito dell’uomo?
Si potrebbe dire: la libertà, ma quale libertà?
Sicuramente una parola impegnativa, molto usata a sproposito anche quando non ha senso usarla, abusata e svenduta nella società di tutti i tempi.
Ma stavolta non parliamo della libertà in grande, ma della libertà in piccolo e cioè di quella strana sensazione di sentirsi costretto a compiere qualcosa senza averne la minima voglia e sentirsi non liberi.
Quante volte nell’arco della giornata ci diciamo "se potessi fare ciò che mi pare", o meglio se potessi fare ciò che mi piace senza renderne conto a nessuno.
Ecco forse questa è la libertà più semplice di cui stiamo parlando, il primo stadio dell’idea di libertà: sentirsi senza controllo altrui per fare o disfare come ci aggrada.
Un proverbio latino diceva ‘ semel in anno licet insanire ’ , ‘una volta all’anno è lecito sballare ’ ( per usare un termine dei giorni di oggi ), ma per il resto dell’anno?
Il piacere di sentirsi liberi di fare ciò che si desidera ha un limite potente e fisso: mai superare l’estremo.
Sapere fin dove si può arrivare, costruire l’espressione del desiderio entro il limite della giustezza.
Parole come onestà, lealtà, coscienza, rispetto, sono forse obsolete, ma danno la formula del l’importanza di fare nei canoni del rispetto di se stessi.
Autocontrollo non vuol dire limitarsi, ma compiere atti che devono equilibrare i concetti precedentemente espressi.
Sapere sempre da dove si parte e dove si vuole arrivare, vedere una meta possibile da raggiungere coi propri mezzi, leali con noi stessi e con gli altri, il giusto mix per non eccedere e per non strafare, il genio che è in noi deve saper esprimere i desideri e deve sapere anche quali desideri possono essere realizzati e in quali forme e termini.
Ma se l’autocontrollo si esplica soprattutto nelle fasi piacevoli, ancor di più deve essere il punto fermo delle azioni-reazioni verso l’universo che ci circonda, negli atti formali, nelle scelte, nel lavoro, negli affetti: essere sempre pronti a noi stessi e non strafare; non dimentichiamo che nella maggior parte di ciò che facciamo, abbiamo davanti una controparte che userà le stesse armi se ci considererà avversari e non amici, e la controparte non è solo umana ma anche fisica: il lavoro.
Il divertimento, il gioco, il piacere prendono significati opposti al nostro volere se ci avviciniamo a loro senza rispettarli, poiché non rispettiamo noi stessi, perché non accrescere la nostra autostima?
Certo, sentirci capaci di creare in positivo ci rende pronti ad affrontare ogni situazione con la pienezza della nostra mente e della nostra esperienza da applicare e condividere con noi e con gli altri, ci ameremo di più, impareremo a conoscerci meglio, sapremo valutare ogni nostro comportamento nel confronto con la realtà, saremo riconosciuti per il nostro equilibrio e non confonderemo il superfluo con il certo.
Ci valuteremo al meglio in ogni azione nella certezza della esperienza acquisita e se una volta all’anno vorremo sbandare lo faremo nella pienezza del nostro io, la nostra autostima non ne perderà.
Avere autocontrollo è accrescere l’autostima.
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Non dimenticare gli affetti
Dimenticare gli affetti è l’errore che ci caratterizza quando un single, una donna sola o un uomo solo, decidono di andare a vivere per conto proprio ed assumono il pieno controllo della loro vita… non commettiamolo.
I nostri cari, la nostra famiglia, devono avere il giusto spazio e devono essere per noi single, non solo un porto quando il mare e in tempesta, ma il nostro punto di riferimento sia con il buono sia con il cattivo tempo meritando tutto il nostro amore.
Questa frase già comprende i complicati concetti della concezione dell’amore che ci portiamo dentro.
L’amore
L’amore , questo sentimento che ci prende e ci completa che ci abbatte e ci innalza, che combattiamo e cerchiamo, l’amore verso il mondo che ci circonda e l’amore verso le persone che ci stanno vicine, l’amore per il compagno e la compagna di alcuni giorni, l’amore infinito, l’amore finito, l’amore verso un cane, l’amore verso una persona bisognosa, l’amore che sogniamo, l’amore che desideriamo, l’amore che abbiamo e che non abbiamo, l’amore che cerchiamo di avere e che non avremo mai, ma sempre amore.
Il sentimento che mai deve abbandonarci perché arricchisce e impreziosisce i nostri giorni.
L’arrivare a certe mete, il sentirsi paghi della vita quotidiana e delle futilità ci fanno dimenticare del potenziale di amore che c’è in noi e ci allontaniamo da affetti, da famiglia da situazioni dove l’impegno affettivo deve invece essere costante.
L’amore acquisito
Anche se la vita del single ci allontana fisicamente dalla famiglia, non significa che l’importanza che essa ha avuto nel passato debba svanire nel presente e nel futuro; non si deve pensare alla fonte di sostentamento o di aiuto perché si sminuirebbe la funzione affettiva; occorre invece saper rigenerare l’amore acquisito.
Se vivendo in famiglia si provavano sentimenti di amore e di complicità dovuti alla convivenza, ora che si è acquisita la vita senza , il sentimento non può e non deve subire delle flessioni.
La famiglia
La famiglia di origine è e sarà la nostra radice, il punto fermo del DNA, la nostra storia e dobbiamo amarla e curarla come la fonte della nostra crescita e del nostro futuro; il cemento della nostra terra è stata la nostra casa di nascita, ora il cemento del nostro futuro è l’amore che ci portiamo dentro e che esprimiamo non dimenticando la famiglia che ci ha generato.
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La vita non è un dovere ma un piacere… sii flessibile
Una quercia non è nata così… è stato il suo essere flessibile in gioventù, al vento e alle intemperie, a farla crescere in questo modo!
La tragicommedia della vita?
"Devo sempre fare qualcosa" .
Nella vita di un single, si potrebbe parlare di pigrizia nel non voler fare sempre delle cose, ma non è proprio così: dobbiamo distinguere.
Ci sono dei "devo" e dei "devo", o meglio delle azioni obbligatorie che vanno compiute a prescindere dalla pigrizia o dalla non voglia, e delle azioni che si dovrebbero fare anzi che sarebbe opportuno fare per non averne conseguenze e ci sono infine quelle azioni che ci piace fare e che desideriamo fare.
I "devo" fanno parte della scansione della giornata e su quelle nessuna obbiezione:
cura del corpo,
lavoro,
famiglia,
badare alla casa,
accudire gli animali se ne avete in casa,
nutrirvi….
parliamo di quelle azioni fondamentali nella vita di tutti, single e non, che superano ogni ‘devo’.
Poi ci sono quelle propedeutiche a queste e sono quelle che servono a rendere fruttifere le prime:
riordinare la casa?
occorre spolverare con cura; curare l’abbigliamento?
significa anche stirare le camicie ed essendo single è un ‘devo’ quasi obbligato, andare al lavoro?
ma farlo al meglio e non superficialmente e quindi dover compiere atti in più per raggiungere l’eccellenza.
L’elenco potrebbe allungarsi a dismisura, e non è solo routine, parliamo di azioni fondamentali che hanno bisogno di costanza e di applicazione sia fisica che mentale.
Eppure questo ritmo lo dobbiamo affrontare non con la sensazione dell’obbligo o della costrizione, ma con la consapevolezza della piacevole e positiva consuetudine, trovare il piacere nel compiere le azioni obbligate della giornata ne danno un senso di accettazione e di preziosità per la loro fondamentale importanza, il ‘ devo ’ va comunicato alla nostra mente con la formula di "si fa per restare pronti e capaci", "sono presente al mio quotidiano" , "lo devo fare al meglio e trarne dei vantaggi ".
Sei single?
Ok , alla conclusione delle incombenze ne hai tratto profitto?
Certamente, hai risolto, hai ordinato, hai compiuto, hai percorso e ora puoi goderne i frutti e fare quelle cose che non si chiamano "devo", ma hanno un nome ben preciso:
desidero farle,
mi piace farle,
il frutto della completezza, esauriti i ‘devo’ mi godo il piacere delle mie scelte e faccio così il miglior uso del mio tempo.
100 motivi per restare single, divisi equamente, tra lui e lei.
«Matrimonio = guerra e necessità; vita da single = pace e prosperità.»
Arthur Schopenhauer
È la libertà che accomuna il mondo maschile e il mondo femminile dei single, unita alla voglia di vivere, l’indipendenza e il voler e poter cambiare.
Oltre questi validi motivi ce ne sono altri più pratici come….
Motivi per essere e restare single (Per Lui)
Rifai il letto quando ti pare
Gli unici piedi freddi sotto le coperte saranno i tuoi
Puoi startene a letto quando ti pare la domenica senza aspirapolvere alle otto di mattina.
Il disordine è tuo difendilo.
Nei cassetti ci metti quello che ti pare, come ti pare, tanto nel tuo disordine trovi tutto.
Non ti vengono spostate le cose e non ti sparisce misteriosamente nulla.
Non stai sempre a chiederti se una cosa è stata buttata o meno.
Non dipendi da nessuno.
La casa te la organizzi e te la gestisci come vuoi.
Ascolti la musica che vuoi, quando vuoi e dove ti pare.
Guardi i programmi che vuoi, quando ti pare e dove ti pare.
Che c’è di meglio di una pizza, una birra e la partita in TV con gli amici a casa tua?
Quei “giorni” sono i loro perché devono essere anche i tuoi?
Non sei soggetto ai suoi sbalzi d’umore.
“Just a perfect day” e lo resterà. Rientrare in casa e trovare qualcuno incazzato con te e tu nemmeno c’eri non fa piacere.
Non hai orari ne impedimenti.
Non litighi con nessuno per cose che, diciamocelo, sono assurde, solo perchè a lei girano.
Le cose sue sono le cose sue. Le cose tue magicamente diventano anche sue.
Quando vuoi silenzio puoi startene in silenzio.
Perché a noi bastano poche parole e per lei ci vuole un romanzo?
Non devi fare file per andare al bagno la mattina e aspettare che lei si trucchi.
Puoi permetterti di lasciare la tavoletta del Water come meglio credi.
Puoi farti la doccia senza timore dell’alta inquisizione.
La mensola del bagno sarà minimalista e non piena di creme, cremine e profumi che non credevi nemmeno che esistessero. Le tue cose non saranno segregate in un angolino tanto sono poche.
Non devi aspettarla per ore mentre si prepara per andare al supermercato che sta di fronte casa perchè non si sa mai! Ma non si sa mai cosa?
Non sei costretto a vederti “Tre metri sopra il cielo”, “Scusa se ti chiamo amore” ed iscriverti al Muccino fan club.
Non sei costretto a dire “Ti amo” in tutte le lingue del mondo 3000 volte il giorno e a preoccuparti perchè il telefonino non prendeva e poi chi sa che pensa!
Il tempo libero te lo organizzi da solo.
Non devi sentirti in colpa per ogni acquisto! Hai visto l’ultimo I-PHONE nuovo? Peccato ci sia il ferro da stiro all’ultimo grido da dover comprare.
L’armadio è tutto tuo, i tuoi vestiti non sono sull’ultima stampella li in fondo segregati.
Puoi tenere le luci accese quando ti pare senza che nessuno rompa.
Non devi morire di caldo ne di freddo . La temperatura la decide tu e le finestre restano chiuse.
L’aria per te non sarà mai viziata.
Pulisci casa perché deve essere pulita, quando davvero ha bisogno di essere pulita e non perché “Ancora viene qualcuno e che figura ci facciamo”.. ma chi è questo qualcuno?.
I suoi amici non devono per forza piacerti.
I tuoi amici non le piaceranno mai.
Lei non piacerà ai tuoi amici e se lei piacerà ai tuoi amici, i tuoi non saranno più tuoi amici.
Gelosia? Che significa questa parola?
Non hai cene improbabili, a Natale, con parenti che nemmeno conosci.
Non ti devi preoccupare di suo padre, tanto a lui non piacerai mai.
Non sarai paragonato a qualche suo famigliare che ha sempre qualcosa più di te.
Non sarai “soppesato” dal giudizio dei suoi famigliari.
Essere stanco non significa andare a fare la spesa.
Tu parlerai e lei avrà in testa altro, tanto non ti darà mai retta.
Non dovrai sorbirti paranoie, rincasare mezz’ora dopo non vuol dire avere una storia con un’altra.
L’Ikea non si trasferisce a casa tua. Non entreranno, per esempio, le tendine in casa prima di te ed altre cose che ancora ti chiedi a che servono.
I ricatti non saranno del tuo modo come i “mal di testa” di cui devi cominciarti a preoccupare.
Non avrai dentro casa oggetti che non sai nemmeno cosa siano.
Non dovrai comprare due TV, non dovrai comprare due dvd ,non dovrai comprare due di tutto.
Se sbagli, sbagli da solo. Se hai sbagliato perché te l’ha detto lei non sarà mai vero.
Motivi per essere e restare single (Per Lei)
Calzini sporchi da raccogliere a terra.
Sportelli e cassetti sempre aperti.
Rotoli di carta igienica sempre a terra.
Asciugamani umidi su asciugamani asciutti.
Lamette da barba sul lavandino pieno di peli da barba e mai pulito.
Tavoletta del WC sempre alzata.
Nella doccia è sempre una piscina.
Finestre perennemente chiuse.
Letto mai fatto.
Finestrini in macchina sempre aperti.
Non sarai mai d’accordo sui programmi da vedere in TV e sulla musica da ascoltare.
Ci sarà sempre un videogioco da finire, una missione da completare, una gara da vincere su una improbabile console.
Il riscaldamento non sarà mai quello che tu vuoi.
Dovrai sempre scegliere e decidere perché l’uomo dice sempre di no a tutto.
Il frigorifero sarà sempre in disordine.
Per terra avrai sempre briciole di pane o di qualunque altro alimento.
La scopa non sa che esiste per non parlare dello straccio per lavare per terra.
I suoi giornali vecchi non saranno mai buttati e i tuoi sempre stropicciati.
La notte non dormirai mai, lui russerà e darà calci alle coperte, il tuo cuscino sarà il suo e sarai costretta a startene in uno spigolo del letto.
Ricorda l’uomo non ha mai tempo ed è sempre stanco.
Tu dovrai sempre avere sempre tempo e non essere mai stanca.
I libri, sempre se sa che esistono, i giornali e le riveste non saranno mai in ordine.
Il lavello della cucina è per lui qualcosa che non esiste.
I bicchieri sporchi saranno ovunque.
Non ti aspettare che faccia i piatti.
Se lo fa controlla che usi il detersivo, acqua calda e che sciacqui la spugna ogni tanto.
Buttare la spazzatura per lui è un optional.
Pulire lo zerbino anche.
Gli interruttori della luce non sa nemmeno che esistono.
Dovrai stargli dietro a spegnere ciò che lui lascia acceso.
Le tapparelle non sa che si chiudono.
Prima di andare a letto dovrai fare il giro di casa e, visto che ci sei, accertati che abbia chiuso la porta.
La distrazione è uomo.
Entrare con le scarpe sporche dentro casa un dovere.
Camminare sui pavimenti bagnati un diritto.
Ma lo saprà che i vetri ogni tanto vanno puliti?
Il ripostiglio ogni tanto deve essere messo a posto… te l’hanno detto?
Non ti aspettare che pieghi le sue maglie, i suoi jeans e le sue t-shirt.
Lo faceva prima di conoscerti? Non ti preoccupare, dopo, si dimenticherà come si fa in seduta stante.
Sarai per sempre costretta a cucinare “a orario” per lui e guai a ritardare.
La tua cucina non sarà mai come quella di mammà.
A sua madre non piacerai mai.
Le polpette della mamma saranno sempre più buone.
Aspettati che ti dica un giorno o l’altro “Ma mia mamma…..”
La mamma è sempre la mamma.
Tu non prenderai mai il suo posto.
Il suo mondo tecnologico non sarà mai il tuo.
La sua macchina conta e come se conta.
Esiste anche il volume allo stereo ma non aspettarti che lui lo sappia.
Quando gioca la sua squadra del cuore tieni vicino il telefono con in memoria il numero del 118, ad ogni goal rischi l’infarto.
Esiste davvero il fenomeno del femminicidio in Italia?
Come molti di voi sapranno il 25 novembre si è festeggiata la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne e tantissimi italiani ed Italiane, compresi i Mass Media a tutti i livelli, hanno aderito anche quest’anno all'iniziativa facendosi carico del fenomeno del femminicidio.
Ultimamente si parla molto di violenza contro le donne.
Non passa giorno che telegiornali, giornali, social media, non riportino casi di abusi subiti dalle donne a tutti i livelli, sia fisici che psicologici da parte di uomini (o presunti tali visto che questo comportamento è più da bestie che da esseri umani).
Di contro, però, viene da chiedersi se questa amplificazione del fenomeno della violenza sulle donne e del femminicidio (inteso come omicidio) non sia spropositata e voluta.
Facciamo due calcoli…
C’è un nuovo termine che anche mio nonno, che segue i telegiornali indubbiamente molto più di me, ha imparato ad usare: femminicidio.
Per femminicidio si intende:
Qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di annientarne l'identità attraverso l'assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte.
Quindi, questo nuovo termine diventato ormai di uso comune, non dovrebbe essere solo utilizzato quando c’è effettivamente la morte fisica di una donna o di una ragazza ma anche in caso di “violenza psicologica” ed anche se ciò avviene temporaneamente.
Bene.
Su tutti i Mass Media questo fenomeno viene amplificato a dismisura in Italia, tanto da farci credere che sia in costante aumento.
Sempre di più questa convinzione viene strumentalizzata per meri fini ideologici.
Lo scopo, a mio modesto parere, è dimostrare a piene mani che
"l'assassino ti dorme accanto" (slogan utilizzato in molte campagne)
e continuare a dare addosso alla famiglia come istituzione allo scopo di denigrarla.
Ne è dimostrazione il fatto che dagli anni '90, in Italia, il numero di vittime femminili della violenza è disceso costantemente ed ogni anno rappresenta un record a scendere rispetto a quello precedente.
Ancora il numero di decessi a causa di violenza alle donne subita da parte degli uomini, ad oggi, stando agli ultimi dati, si attesta a 120 casi circa all'anno.
In Italia ci sono 25 milioni di donne più o meno (in età compresa tra 15-60 anni).
Sapete qual è la percentuale di rapporto tra casi conclamati di violenza che porta alla morte fisica (ultimo step del femminicidio) e numero di donne presente nel nostro paese?
Due, tre, quattro per cento?
No! 0.00048%!
Quanto è lontano questo dato rispetto ai dati che ogni giorno ci mostrano?
Occorreva davvero coniare un nuovo termine o bastava quello che già avevamo ovvero omicidio?
La verità nuda e cruda sul femminicidio
Probabilmente parlare di fenomeno di violenza sulle donne ha senso se si prende in esame ciò che avviene nel mondo ma non ha davvero senso parlarne in Italia!
Quelli che vengono sciolinati (ed utilizzati ancora oggi dai più), per avvalorare la tesi della violenza sulle donne, sono dati raccolti dell'IS.T.A.T. nel 2006.
Mai, però, ho sentito parlare in questi ultimi anni di violenza perpetuata sugli uomini da parte delle donne e, probabilmente, è ora di iniziare a mettere sulle “i”.
Il maschicidio
Se si crede realmente possibile che un uomo possa commettere atti di violenza contro una donna, sembra impossibile che una donna possa ricambiare la cortesia, per via di stereotipi e congetture… invece è proprio così: Marte e Venere si alternano nei ruoli in questo gioco al massacro che non porta da nessuna parte.
Uno studio condotto dall'Università di Siena su un campione di uomini dai 18 anni ai 70, utilizzando la stessa metodologia dell'I.S.T.AT. nel 2006 per determinare cosa accade nel mondo femminile in tema di violenza, 6 anni dopo (quindi nel 2012), fa emergere un quadro da brivido per il maschio italiano: sono 5 milioni gli uomini che, in Italia, che subiscono una forma di violenza da parte di una donna ogni anno (contro i 6 milioni di donne dichiarati).
Solo un milione in più, sembra tanto ma…
L'Università di Siena, nel 2011, non si è fermata a stabilire solo il numero complessivo, ma, proprio come ha fatto l’I.S.T.AT. anni prima, ha anche elaborato le percentuali del tipo di violenza subita dagli uomini e perpetuata dalle donne.
Ecco alcuni esempi:
minaccia di esercitare violenza (63,1%);
graffi, morsi, capelli strappati (60,05%);
lancio di oggetti (51,02%);
percosse con calci e pugni (58,1%).
Come sempre dulcis in fundo.
Le percentuali che davvero invitano a riflettere sono quelli che formano la voce “altre forme di violenza” dell'indagine (15,7%) che si scompongono in:
tentativi di folgorazione con la corrente elettrica,
investimenti con l'auto,
mani schiacciate nelle porte,
spinte dalle scale.
Per poi arrivare alle forme di violenza preferite dalle donne, quelle psicologiche ed economiche che si esplicano in:
critiche a causa di un impiego poco remunerato (50.8%);
denigrazioni a causa della vita modesta consentita alla partner (50,2%);
paragoni irridenti con persone che hanno guadagni migliori (38,2%);
rifiuto di partecipare economicamente alla gestione familiare (48,2%);
critiche per difetti fisici (29,3%).
Non poteva mancare in questo elenco dei classici come la:
minaccia di chiedere la separazione, togliere casa e risorse, ridurre in rovina (68,4%);
minaccia di portare via i figli (58,2%);
minaccia di ostacolare i contatti con i figli (59,4%);
minaccia di impedire definitivamente ogni contatto con i figli (43,8%).
Se tutto questo non bastasse, nemmeno nelle coppie che non hanno figli ma convivono, l’uomo se la passa bene con:
Insulti e umiliazione che raggiungono una quota di intervistati pari al 75,4%;
minaccia di distruzione e danneggiamento di beni, (47,1%).
Quando il rapporto poi finisce scatta un altro tipo di violenza che si esplica in:
minaccia di suicidio o di autolesionismo (32,4%) (spesso in presenza dei figli per aumentare il senso di colpa).
Probabilmente sarà un mio difetto, lo ammetto leggo poco i giornali e seguo meno la TV, perché mi piace non farmi condizionare, ma fino ad oggi non ho sentito mai nessuno parlare di “maschicidio” se non in rete e mai su altri mezzi di comunicazione.
L’ago pende sempre dalla parte del “gentil sesso” semplicemente perché questo fa odiens e... c'è da riflettere tanto!
La violenza, però, è violenza sempre!
Che il fenomeno del femminicidio (intesso come omicidio di donne) sia più accentuato nessuno qui lo nega.
Nessuno qui nega, difatti, che la differenza tra le due forme di violenza è data dalla bassissima percentuale di atti di violenza (8,4%), perpetuata dalle donne sugli uomini, che possono mettere a rischio l'incolumità personale e portare al decesso di un uomo.
Questo fa si che si parli molto di più di femminicio e meno di maschicidio.
Ma, come abbiamo detto, l’omicidio è solo l’atto finale del femminicidio che si consuma in vari atti.
Non perché il maschicidio non arrivi all'atto finale (omicidio) che questo merita meno considerazione.
La violenza è violenza e, spesso, non si parla mai troppo dei danni psicologi che la vittima, femminile o maschile, riporta: quelli non sono appariscenti come i lividi e i volti tumefatti!
La violenza psicologia
La violenza psicologia, poi, sottolineo, che si traduce in ripicche e frasi ricorrenti, può condurre a gesti inappropriati.
Credo che a nessuna madre, ad esempio, faccia piacere sentirsi dire tutti i giorni
"Ti tolgo i figli"
"Ti tolgo la casa"
"Ti rovino"
ecc.
Per l’uomo è la stessa cosa, con una differenza: una donna è più forte dell’uomo in questo senso per il fatto che la legge Italiana penda quasi sempre a suo favore ed utilizza queste "armi" che l’uomo non ha.
In Italia manca una legge del "divorzio facile" e troppi uomini e donne sono esasperati da una convivenza forzata.
Le forme di violenza che la donna adotta, siano esse psicologiche, economiche o entrambe, sono note ma nessuno ha il coraggio di parlarne pubblicamente e, il “gioco dei Mass Media” è sempre in atto e sempre più forte tanto da far abboccare anche personaggi pubblici.
Lasciando perdere Talk Show, forum e dibattiti televisivi che trovano il tempo che trovano in quanto macchine per far girare le sponsorizzazioni, uno degli esempi più eclatanti è stato quello di una Senatrice della Repubblica per il Partito Democratico Monica Cirinnà che ha affermato
"Uccide più la violenza sulle donne che il cancro."
Slogan ormai vecchiotto visto che, nel 2014 ad esempio, le povere donne morte per cancro (in Italia) sono state 75.000 e quindi 205 al giorno (contro le 200 più o meno in quell'anno morte a causa di violenza subita)!
Che si tratti di violenza maschile o femminile, la violenza va sempre combattuta in ogni sua forma e questo è bipartisan.
Quello che si chiede, però, è essere equi nei giudizi e non amplificare dei messaggi per avvalorale delle tesi: chi ne paga le conseguenze siamo noi tutti in termini di società.
Alla prossima, commentare è partecipare.
Gli Speed Date Online
Come accade per gli Speed Date tradizionali, negli Incontri virtuali di Single Italy, viene fissato un appuntamento in cui un single, precedentemente profilato dai nostri esperti, accetta di mettersi in gioco. Il Single incontrerà virtualmente, in una stanza online sicura e riservata, vari single che matchano con il suo profilo, singolarmente, per un tempo prestabilito (solitamente 15/20 minuti). Tutti i mach saranno abbinati dai nostri esperti in base alla profilazione, ragion per la quale, sia il single sia i match avranno i giusti abbinamenti. Al termine degli incontri, sarà il Single che deciderà quale match, tra i tanti, vuole approfondire e noi favoriremo gli incontri con i contatti.
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