Quella dei Padri separati in Italia sta diventando una vera e propria epopea di dimensioni gigantesche.
Accanto a Regioni Italiane come la Lombardia, che finalmente aprono gli occhi e si accorgono di come quello dei padri separati in Italia stia di fatto diventato un vero e proprio problema sociale, anche l’opinione pubblica inizia finalmente a comprendere che così proprio non si può più andare avanti.
È di questi giorni l’intervista di Domenico Fumagalli, rilasciata al Sole24ore, in qualità di responsabile dell’associazione “Papà separati Lombardia”, in cui si conferma che il numero dei padri separati aiutati tramite il Banco Alimentare a fare quantomeno la spesa per mangiare è 350!
Trecentocinquanta uomini messi per strada da ridicole sentenze di Tribunali!
Cresce la povertà con un ritmo impressionante per chi era un genitore felice un tempo ed oggi deve provvedere al mantenimento di ex-mogli, spesso auto-sufficienti, e figli.
Così, il caso, che sempre lo stesso articolo del Sole24ore riporta, di un docente universitario di 45 anni costretto da una sentenza a passare per intero il suo stipendio (di ben 1.800,00 Euro) alla ex-moglie, non desta più stupore ne tanto meno scalpore.
Perché tanti soldi? Qual è la sua colpa per il giudice che ha emesso la sentenza di separazione?
Non aver chiesto di più all'Ente per il quale lavora in base al ruolo che ricopre!
Ancora, come dimenticare il beffardo cartello esposto nel tribunale di Brescia che avvisa agli avvocati dei padri separati che tutte le istanze dove si chiedono cifre al di sotto di 250 Euro per figlio saranno respinte?
Si preferisce che i padri separati in Italia “muoiano di fame” piuttosto che rivedere le leggi in base alla nuova realtà del nostro Bel Paese che subisce ancora le conseguenze nefaste di una crisi economica mai del tutto andata via.
In media, ricordiamolo, ad ogni padre separato, per il Tribunale di Milano oggi, è giusto chiedere 400 Euro per figlio.
Come può questo non prosciugare il conto corrente di chiunque?
Per fortuna, come si diceva, quantomeno la politica cerca di mettere una pezza al maltolto della giustizia con sussidi e “privilegi” per questi padri e genitori.
Essere un padre separato residente in Lombardia, ad esempio, da diritto ad un punteggio per l’assegnazione di case popolari pari a quello delle famiglie sfrattate, nel caso in cui l'ex marito abbia dovuto l'asciare l'alloggio all'ex-moglie per sentenza passata in giudicato.
L’attuale legislazione lombarda, inoltre, ha stanziato ben 14 milioni di euro da destinarsi proprio ai genitori separati che non possono provvedere al mantenimento proprio o dei figli.
È sicuramente un bel passo in avanti ma è possibile che questa Italia sia ancora il Paese dei Balocchi per le ex-mogli?
Quando una coppia scoppia non è responsabilità di entrambi?
Quanto meno per l’assegno divorzile qualcosa si è mosso.
Come stabilito dalla cassazione a maggio del 2017 è stato eliminato il parametro del tenore di vita, in base al quale era semplice imporre un assegno, anche minimo, all'ex marito (Approfondimenti).
Ma dovevano passare tanti anni perché questo accadesse?
Ci sono tantissimi padri separati in Italia rovinati dalle ex-mogli e, tra questi, sia personaggi comuni che V.I.P..
Per questa ragione nessuno di noi potrà mai dire di non conoscerne nessuno e di non aver mai sentito parlare di questa nuova piaga sociale.
Si pensi a quello che sta accadendo a personaggi famosi come Marco Della Noce, per esempio, che in un’intervista a “Il Giorno” dichiara
“Ha azzerato la mia visibilità professionale, le televisioni e le agenzie mi hanno chiuso la porta in faccia e molti colleghi hanno preferito ignorarmi. I giudici mi hanno segato il mio futuro lavorativo. Non potendo lavorare non posso neppure fare fronte alle richieste di mia moglie”….
e continua rivolgendosi alla sua Ex:
“Me l’avevi promesso, mi dicesti: «Ti rovino». Adesso basta, hai raggiunto il tuo obiettivo. Non voglio accusare nessuno, mi piacerebbe però sottolineare che in un momento in cui il papà ha delle difficoltà lavorative mi sarei aspettato che il resto della famiglia gli si fosse stretto intorno. Non è concepibile che si debba mantenere lo stesso tenore di vita mentre il papà cena con caffè e latte”
Già...
“Non è concepibile che si debba mantenere lo stesso tenore di vita mentre il papà cena con caffè e latte”…
Detto da un comico di Zelig che aveva tanti soldi, avvale ancora di più la tesi che separarsi oggi in Italia è per molti ma non per tutti.
In una società come la nostra, purtroppo, i padri separati in Italia devono farsi i conti in tasca prima di prendere una simile decisione…
E non è forse questa mancanza di libertà?
Il matrimonio non è un contratto! È ben altro e non è giusto che a pagare le conseguenze di una sua risoluzione sia in buona sostanza sempre una parte.
Sono i padri appunto, che spesso oltre alla dignità perdono anche il contatto con i propri figli.
Come può un padre andarsi a mangiare una pizza con il proprio figlio o la propria figlia quando dorme in una macchina e cena con caffè e biscotti?
Forse è il caso di pensarci su!
A presto.
Perfetto, se non sei scappato a gambe elevate quando hai saputo che sono una mamma single, ho un figlio e che lo sto crescendo da sola è già un punto a tuo favore!
Sono sempre di più le donne che dopo una separazione, un divorzio o un lutto improvviso, decidono/devono crescere i propri figli da sole.
Farlo, ovviamente, non è affatto semplice... Essere una mamma single non lo è ugualmente.
Si sa, ognuna desidererebbe avere accanto il principe azzurro, l’uomo perfetto.
Sin da bambine, quando giocavamo con le nostre Barbie (esistono ancora per fortuna!) sognavamo Ken che arrivava sul suo cavallo bianco e ci prendeva per portarci in un mondo incantato e mai avremmo immaginato che un giorno saremmo diventate delle mamme single!
Forti di questo (Barbie che realizzava il suo sogno) siamo cresciute con uno stereotipo di uomo in testa e tra i banchi di scuola ci siamo prese le prime cotte per l’Andrea di turno, bello ed impossibile, ed, inebriate dai primi ormoni, abbiamo iniziato con lui una relazione.
Su Andrea riponevamo tante speranze e, per questo, l’abbiamo caricato di tante aspettative che, durante la relazione, si sono sciolte come neve al sole.
Certo lo so, il buon Andrea non centra nulla, sono io che “sono sbagliata” e per questo la relazione è scoppiata.
Ma come si dice?
Morto un papa se ne fa un altro, chiusa una porta si chiude un portone ecc.
In pratica nel corso della mia vita ho solo collezionato alcuni Andrea cambiando i personaggi e non la storia e, credimi, cerco disperatamente di far capire questo alle mie amiche quando mi chiedono
“Capitano tutti a me uomini così?”
Alcuni mi hanno spiegato che possono esserci problemi più profondi, legati alla mia infanzia, probabilmente perché ero stata piantata davanti ad una TV che mi faceva da babysitter che oggi sono una mamma single.
Cercavo negli uomini l’affetto che non ho ricevuto perché i miei erano impegnati a portare a casa il pane.
Anche per questo ho trovato diversi Andrea che sapevano risvegliare quella bambina che aveva bisogno di protezione e di affetto ed uno me lo sono anche sposato…
Se sono una mamma single… lo capisci da solo!
Per questo la mia vita non è una vita semplice…
Prima di uscire con una mamma single devi riflettere bene perché una mamma single è da prendere “con tutto il pacchetto”!
Parlo ovviamente per me che ho ancora un figlio che deve crescere e diventare grande con tutto quello che questo comporta:
….
L’elenco per una mamma single è molto più lungo e variopinto.
Se fossi ad esempio mamma single da poco potresti tranquillamente metterci:
e tanto altro.
Come ti sentiresti se tu fossi una mamma single che ha appena mollato o e stata appena mollata dal proprio uomo?
Qualunque sia il tuo stato (separata, divorziata, vedova) saresti un mix di emozioni in una pentola a pressione pronta ad esplodere!
Leggo anch’io su internet le voci che circolano sulle mamme single dove si crede che siano tutte delle “affamate”, pronte a diversi, a caccia di uomini, pronte a sbolognare “il pacchetto” ad amici e parenti per uscire e passare una serata in allegria, pantere da letto, ecc. ecc.
Sveglia! Non dico che non conosco amiche separate che s’intestardiscono nel sembrare adolescenti e che si radunano per andare a ballare e rimorchiare… Certo ci sono ma non siamo tutte così specie se abbiamo figli piccoli!
Molti madri single corrono sul filo del rasoio dove da una parte c’è la loro unica ragione di vita, i propri figli, e dall'altra la speranza di rifarsi una vita unita al timore che questo non accadrà mai.
Noi dobbiamo fare da padre e da madre ai nostri figli stando attenti a non metterli sotto una campana di vetro e soffocarli… Comprendi in che casino siamo?
Pur essendoci quasi 2 milioni e mezzo di famiglie in Italia come la mia (monoparentali) , l’arte del genitore è già difficile se si è in due, immagina in uno!
Tuttavia non spaventarti perché una mamma single è pur sempre una donna e come tale vuole e deve essere trattata.
È probabile che ti occorrano un po’ di consigli a riguardo.
Oltre al normalissimo sii te stesso (che già sarebbe un bel traguardo) devi sapere che:
Soprattutto non giocare con i miei sentimenti, non me lo merito e sappi che anch’io voglio amare ed essere amata senza troppi pensieri! Che credevi?
Se sei tu una mamma single, voglio condividere quello che ho sperimentato sulla mia pelle che forse può aiutarti a riflettere:
“Da quando mi sono innamorata di te, ogni cosa si è trasformata ed è talmente piena di bellezza… L’amore è come un profumo, come una corrente, come la pioggia. Sai, cielo mio, tu sei come la pioggia ed io, come la terra, ti ricevo e accolgo” – Frida Kahlo
È davvero un discorso lungo e complicato e, se vuoi, ritorneremo su questo argomento come anche potremmo approfondire meglio determinate sue tematiche.
Cosa ne pensi tu in merito?
Cosa vorresti approfondire?
Scrivimi qui in basso.
A presto!
Secondo l’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) in Italia ci sono 2.439.252 genitori single che vivono con i figli e di questi meno del 2% è un una famiglia monoparentale composta da un padre single con la sua prole.
Anche se sulla carta, analizzando i dati, il cambiamento avvenuto alla legge sull'affido del 2006 sembra aver portato i frutti sperati a chi per questo si è battuto per questo come un leone, ed oggi nel 89,4% l’affidamento della prole è di tipo congiunto (contro il potere esclusivo che deteneva la madre fino al 2005 quando nel 80% dei casi e oltre i figli erano a lei affidati in via esclusiva sia in caso di separazione sia in caso di divorzio), molto c’è ancora da fare e il grido disperato di molti padri sembra confermarlo.
Tanti si ricorderanno della manifestazione dei “Padri senza diritti” a Roma, dove un corteo di papà separati e divorziati marciò nel 2006 nella capitale in mutande, manifestando la loro piena disapprovazione per quello che stava succedendo.
È anche grazie a loro che la legge sull'affido fu, di fatto, modificata ed è sempre grazie anche a loro che un padre single oggi può godersi di più il proprio figlio.
Del resto, se quello di padre single non fosse un problema sociale sentito, non troveremmo in Italia tante associazioni come “ASSOCIAZIONE PADRI SEPARATI D’ITALIA” con basi operative in molte città (per info associazione@padri.it) per il sostegno di questa figura.
È di maggio 2017, la sentenza della cassazione (N. 11504-2017), che pone il principio per il quale il diritto all'assegno divorzile trova il suo unico presupposto nella mancanza di autosufficienza economica, eliminando il parametro del tenore di vita, in base al quale è sempre stato gioco facile imporre un assegno, anche minimo, all’ex marito.
Tuttavia molti padri single sono ancora letteralmente “in mezzo ad una strada” e i dormitori e le mense della CARITAS lo dimostrano pienamente in quanto, frequentati ancora oggi, da “ex-mariti” con uno stipendio medio che devono passare obbligatoriamente l’assegno di mantenimento all’ex-moglie e vivono in condizioni economiche assurde.
Potrebbe sembrare facile demagogia ma basta guardarsi intorno per comprendere che è tutto vero e quanto, di fatto, le leggi punissero l’uomo favorendo la donna.
Come anche molto spesso le cronache ci rendono edotti puntualmente dei casi in cui le ex-mogli negano i figli ai loro padri, nonostante i tribunali abbiano indicato il contrario.
Negli anni, ricordiamolo, anche personaggi famosi come Tiberio Timperi ci hanno messo la faccia battendosi per questa causa e denunciando pubblicamente come sia di fatto sia stato semplice e possibile per la sua ex-coniuge negargli sostanzialmente il diritto di essere padre per i propri figli.
Di questa storia Timperi ne ha fatto un bellissimo libro ““Nei tuoi occhi di bambino” che consiglio a tutti i padri che stanno vivendo una situazioni simile di leggere.
Un padre single vuole (e non è obbligato) vivere al meglio il proprio tempo con i figli e desidera, spesso, recuperare il rapporto con loro in maniera dignitosa.
Quasi mai una separazione o un divorzio iniziano il loro decorso, proseguono e si consumano in modo sereno.
Spesso molte energie da parte di entrambi i genitori sono dedicate a far valere “i propri diritti” a discapito del figlio, della figlia o dei figli che subiscono tutto questo spesso in silenzio.
La crisi avvenuta nella coppia genitoriale è arrivata sostanzialmente all'epilogo quando un genitore si definisce single quindi è giunto finalmente il momento per l’uomo di ritornare a fare il papà a tempo pieno.
È, dunque, d’obbligo ridefinire la sua posizione in quanto, nei giorni in cui ha in affidamento la propria prole, non potrà più contare sull'aiuto delle madre.
Ed è di questi giorni che il padre single deve approfittare senza cadere negli errori comuni che tutti i padri single hanno commesso prima di lui.
La tendenza comune è, infatti, quella di diventare un “mammo” a tutti gli effetti, specie se si è “padri single a tempo pieno” o da poco.
Le figure nella coppia genitoriale sono sempre ben definite e se non si vuole creare ulteriore confusione nei propri figli questo va assolutamente evitato.
I ruoli nella coppia restano, è vanno assolutamente rispettati. Ne la madre single ne il padre single deve invadere il campo dell’altro.
Un altro errore molto comune da parte di un padre single è quello utilizzare i propri figli come valvola di sfogo.
Tuo figlio non ha assolutamente nessuna colpa per quello che è successo con sua madre, quindi, evita di immischiarlo in cose che non gli competono.
Evita di parlare male di sua madre, magari per ripicca o per “tirarlo dalla tua parte”.
Lui/Lei vuole e desidera un rapporto sereno da padre a figlio/a.
Mai, assolutamente, usare tuo figlio/a come un tramite tra te e la tua ex.
Hai da dirle qualcosa?
Fallo tu e non mettere in mezzo tuo figlio.
Altro errore grossolano è quello di perdere la tua autorità come genitore/padre diventando il suo migliore amico.
Indipendentemente dall'età di tuo figlio la tua figura ricopre e ricoprirà per lui/lei un ruolo fondamentale nella sua vita.
Se hai una figlia ti sarai ben reso conto di quanto, fin dalla sua tenera età (la psicologia conferma intorno ai 16 mesi), fosse gelosa della madre e di quanto fosse “innamorata” di te.
Se hai un figlio avrai ben compreso quanto tu sia importante per lui come esempio da seguire nella sua vita.
Un padre single è pur sempre un padre ed è fondamentale per la crescita psicologia dei figli che non devono mai avvertire la sua figura genitoriale come mero supporto al ruolo della madre.
La figura del padre single è indispensabile per la corretta formazione educativa dei propri figli.
È al papà che è affidata l’educazione psico-motoria.
È il papà che dovrebbe occuparsi di insegnare ai propri figli ad andare in bicicletta, nuotare, tirare tiri al pallone ecc.
È il papà che i figli vedono come un super-eroe quando compi “miracoli” con la super potenza.
Per questo motivo un padre single, proprio come un padre nella coppia, deve restare quella figura corretta, rispettosa e soprattutto presente nella loro vita.
Un padre single deve accompagnare il proprio figlio nella scoperta del nuovo mondo aiutandolo a superare paure ed ansie.
Deve essere per lui un punto di riferimento e il rapporto conflittuale con la madre, qualora ci fosse,, non deve e non può intaccare minimamente questo.
Oggi più che mai un figlio ha bisogno del padre per parlare.
L’epoca degli uomini duri, tutto d’un pezzo, delle figure autoritarie da temere a prescindere, per i padri, è passata da tempo.
Impara a parlare con tuo figlio, specie se è un adolescente, ed impara a rispondere alle sue domande, anche se sono imbarazzanti.
Resta però suo padre, non un amico, è quello che vuole ed è quello che maggiormente desidera.
A presto, vuoi condividere la tua opinione in merito?
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Secondo l’I.S.TA.T., ente pubblico di ricerca, (Istituto nazionale di statistica) sì e le famiglie sono sempre più "single".
Si chiamano “famiglie unipersonali” e rappresenta uno dei fenomeni maggiormente in crescita negli ultimi 40 anni.
Ne fanno parte tutti quei single che, per diversi motivi, non vivono nel nucleo famigliare.
Dietro i termini single e famiglie unipersonali c’è un mondo com'è facile immaginare.
Si può passare facilmente dall'anziano che ha perso il coniuge con cui ha vissuto per una vita intera ed ha figli cresciuti ormai lontani da casa, a giovani e giovanissimi alla ricerca di una propria indipendenza ed autonomia che iniziano a muove i primissimi passi nel mondo che li circonda.
Sono sempre di più le famiglie composte da una sola persona.
Parlando di numeri, basta guardarsi intorno per comprendere che il dato seguente è abbastanza scontato: 1 famiglia su 3 è una famiglia unipersonale!
L’Italia sta diventando sempre più un popolo di anziani.
Ci sono diversi siti come Italia.org dove è semplice controllare dati statici a livello nazionale in tempo reale.
Quello che appare molto evidente è che il numero di nascite rispetto al numero di decessi è sempre inferiore.
Se si incrociano questi dati con una vita media per ogni individuo che inevitabilmente diventa più lunga, è facile comprendere come la maggior parte di questa famiglie unipersonali sia composta da anziani (spesso donne in quanto vivono più a lungo degli uomini e sono più autosufficienti), in pensione, che decidono di restare da soli.
Certo che no! Nella casistica delle famiglie unipersonali rientrano di diritto tantissimi single.
Le famiglie composte da una sola persona, infatti, variano tra:
L’I.S.T.A.T. annovero nella famiglia unipersonale, naturalmente, anche gli stranieri su territorio italiano che, inizialmente, vivono da soli.
In un momento storico dove le donne hanno assunto una nuova identità femminile non più legata necessariamente agli aspetti sociali classici di mamme e/o mogli, è facile imbattersi, specie nelle grandi città, in “eve” indipendenti da tutti i punti di vista.
Ciò è reso possibile da quando alla donna è stata finalmente concessa l’indipendenza economica con l’ingresso nel mondo del lavoro, oltre, naturalmente, all’accettazione della figura della “zitella” (termine dispregiativo che finalmente sta sparendo dal nostro vocabolario).
Sono sempre di più le “nubili” che non hanno voglia di impegnarsi in relazioni serie e che rappresentano una larghissima fetta percentuale delle donne nelle famiglie unipersonali (circa un terzo).
È facile spiegare, con questo, perché molti statici italiani affermano che
“a metà delle donne che appartengono alla generazione del millennio non si sposerà nel corso della sua vita”.
Com'è altrettanto semplice scattare una fotografica che immortali il popolo Italiano sopra i 30 anni.
Su un campione di 43.205 persone troviamo:
che rispecchia quanto precedentemente detto (1 famiglia su 3 è composta da famiglie unipersonali 34% contro 66% se si sommano tra loro gli status diversi dai coniugati).
Se poi consideriamo che tra le famiglie non unipersonali l’I.ST.A.T. ha giustamente considerato anche, ad esempio, quei nuclei famigliari composti da un genitore (magari separato ma non ancora divorziato) ed un figlio, ecco che il numero di Single nel nostro paese cresce vertiginosamente.
Di contro è d’obbligo sottolineare che non tutte le famiglie unipersonali sono composte da Singles in quanto, pur non essendo “istituzionalmente” e “legalmente” impegnati, possono avere delle relazioni sentimentali anche stabili.
La popolazione dei Single in Italia cresce e sta cambiando, da protagonista, la società nella quale viviamo.
Single, stay tuned, stiamo parlando di te!
Lascia un commento, è la tua opinione che ci interessa!
In una nazione come l’Italia stiamo da tempo assistendo all'aumento di persone che vivono da sole, lontano dal nucleo famigliare di origine per scelta o perché la vita li ha costretti in questa situazione (single di ritorno).
Negli ultimi 10 anni questo fenomeno sociale è cresciuto del 46% e i single in Italia sono quasi 9 milioni.
È single chi per scelta decide di non avere una relazione stabile e duratura nel tempo per vari motivi.
Il single di ritorno è la persona che ritorna single dopo aver avuto una relazione stabile come:
oltre, naturalmente, a chi ha convissuto per determinati periodi.
I single di ritorno sono una casistica molto vasta, dunque, in cui basta essere un “ex” e non avere una relazione per rientrarvi di diritto.
L’essere single è un fenomeno in crescita esponenziale nel nostro paese per svariati motivi.
Accanto all'uomo o alla donna che decidono di restare single perché reputano che una relazione stabile possa essere d’ostacolo al raggiungimento di obiettivi personali (studio, lavoro come anche passioni varie) c’è infatti una larga percentuale di persone che” vorrei ma non posso”.
In una società italiana sempre più a misura di scapolo, quindi, sono sempre di più le persone che decidono di restare single anteponendo la loro indipendenza al cuore.
Certo, da sempre sosteniamo che i termini Single e Single di Ritorno possono essere fuorvianti ed interpretati male.
Un single, anzi, oggi più di ieri, può tranquillamente avere una vita in cui le relazioni sia sociali sia sessuali sono molto intense e numerose, e questo, senza il minimo distinguo tra sesso, condizione sociale, ecc. ecc.
Quando si immagina un single alla disperata ricerca della sua anima gemella si vede solo una piccola fetta dell’intera torta che compone questo mondo.
Un single può essere una persona felice, che ha libertà di riversare tutto se stesso in ciò che ama senza impedimenti esterni.
Che questo sia il lavoro, la carriera, il volontariato, hobby in generale, non è questo il punto.
Un single è innanzitutto una persona libera che può decidere liberamente come investire il proprio tempo e le sue energie.
Il numero di single aumenta non solo in Italia ma in tutto il mondo e questo dato conferma come sempre più persone decidono di vivere da sole.
L’inversione di tendenza a cui stiamo assistendo è ancora più marcata se si osservano meglio i numeri che compongono questo esercito di persone.
Escludendo i vedovi, le persone sole in Italia sono oltre 5 milioni e di queste la maggior parte sono donne.
Già proprio loro!
Proprio il gentil sesso che da sempre sognava una vita in due.
Proprio le bambine cresciute a pane e coppia che, anni fa, vivano nel terrore di non trovare nessuno .
Proprio quelle donne per le quali restare zitelle significava ricevere un pessimo marchio sociale da cancellare il più presto possibile ad ogni costo.
Le stesse donne che oggi, forti di un’indipendenza conquistata lottando sul campo di battaglia, possono tranquillamente concedersi il lusso di aspettare e nel contempo vivere appieno la propria vita in modo appagante.
Potremmo descrivere il single moderno come una persona
Potremmo descrivere inoltre il single moderno come una persona che preferisce aspettare piuttosto che impelagarsi in relazioni dannose e infruttuose.
Il single moderno sa attendere senza impazienza e frenesia, vive la sua vita con un sano egoismo e guarda da lontano l’ipocrisia e la falsità che contraddistingue molte coppie “a stare insieme per forza”, sopportandosi ed affrontando vite di compromessi e rinunce.
Se libertà significa scelta e responsabilità, per essere liberi occorre innanzitutto che ci siano le condizioni indispensabili.
Nello scenario attuale, purtroppo, non tutti le persone sono economicamente indipendenti e, spesso, in questo caso, la condizione di single è più un’imposizione sociale che una scelta di vita.
In Italia aumenta vertiginosamente il numero di persone che, pur avendo una certa età, sono ancora costrette a vivere con la propria famiglia d’origine a causa di indigenze economiche varie.
Accanto a chi era uscito di casa e vi ritorna perché ha perso il lavoro, troppi under 35 un lavoro non l’hanno mai trovato e, sostanzialmente, non possono fare una scelta.
Oggi sia uomini che donne cercano anche la stabilità economica e, proprio perché le dinamiche sociali sono cambiate e non impongono più la necessità di metter su famiglia per forza, si può attendere che arrivino le condizioni per fare questo passo.
Del resto si fanno sempre meno figli per le stesse ragioni.
Sempre per la stessa ragione, aumentano il numero di coppie che decidono di vivere sotto lo stesso tetto se pur “scoppiate”.
Molti single sono persone sole per necessità e non perché vogliono effettivamente esserlo.
In un Italia, dove anche il corteggiamento ha il suo costo 🙂 , non tutti possono permetterselo oggigiorno!
Servirebbero sicuramente “stipendi più normali”.
Nell'attesa, ragazzi e ragazze, uomini e donne, si consolano al grido di
“Meglio soli che male accompagnati”
come diceva mia nonna, e vivono il proprio presente.
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A presto.