Viaggio nel mondo dei single di oggi. Tra famiglie monogenitoriali, chi si sposa da solo, l'Italia che cambia.
Essere single in Italia non da più scalpore tanto che c’è chi decide di crescere un figlio da solo senza nemmeno sposarsi.
Poi c'e, addirittura, chi sceglie di sposarsi da solo.
Per chi si è perso la notizia, un parrucchiere, Nello Ruggiero di Sant'Antonio Abate (Napoli), a Maggio del 2017 è balzato agli onori della cronaca per aver deciso di sposare se stesso.
Gesto sicuramente provocatorio motivato in parte delle stesse parole del single napoletano:
"Ho maturato la convinzione che non potrò amare nessuno tanto quanto amo me.
Sono l’anima gemella di me stesso ma il mio cuore resta aperto a tutte le persone che ho aiutato e potrò ancora aiutare in Africa."
The show must go on cantava Freddie Mercury, leggendaria voce dei Queen, e forse di show si tratta visto che il tutto è stato "architettato" dalla famosa trasmissione Il Boss Delle Cerimonie su Real Time.
La denuncia sociale, però, inizia ad essere davvero seria e chi sa quanti seguiranno questo esempio.
Accanto a molti che contestano questo gesto, arrivando ad affermare che il single napoletano sia uno psicopatico (parole sue rilasciate in un'intervista al Fatto Quotidiano), c’è anche chi elogia questa scelta.
Se si tiene in considerazione che ad oggi in Italia i single sono oltre 9 milioni, state pur certi che qualcun altro seguirà i passi di Nello Ruggiero.
Da oltralpe, invece, arriva un notizia di tutt'altro genere.
Sembra infatti che il Ccne francese (Comitato Nazionale di Parigi per le Questioni Etiche) abbia dato il via libera alla procreazione assistita anche per lesbiche e single e la legge sarà varata nel 2018 in via definitiva!
Naturalmente questa notizia, immediatamente rimbalzata in Italia, ha provocato lo sdegno di associazioni, esponenti politici e personaggi pubblici, che da tempo si battano nel nostro Paese, anche nelle sedi dei tribunali, perché avvenga altrettanto e si superino, finalmente, i limiti dell'odiata legge attuale in materia (legge n. 40 del 19 febbraio 2004 "Norme in materia di procreazione medicalmente assistita").
Ricordiamo che, oggi, difatti, la legge impedisce alle coppie che non hanno possibilità economica di accedere alla procreazione assistita in quanto occorre l’analisi genetica pre-impianto nei Livelli Essenziali di Assistenza.
Naturalmente, anche qualora ci fossero le condizioni patrimoniali per farlo, la legge 40 in Italia preclude la FIVET a chi è single e non in coppia.
A onor di cronaca si deve rimarcare che i numeri che riguardano questo intervento sono da capogiro.
Solo nel 2015, ad esempio, le coppie che hanno avviato un trattamento sono state nel corso dell’anno 74.292, per un totale di 95.110 cicli ma mai nessun single.
Mentre nel resto del mondo, in realtà molto più civili come la Svezia tanto per citarne una, le famiglie monogenitoriali non solo sono aiutate ma sostanzialmente si integrano perfettamente nel tessuto sociale nazionale, in Italia sembra che i single che hanno uno o più figli siano “la peste nera”.
Sono molte le famiglie monogenitoriali in italia (ben 2.439.252), ne abbiamo parlato quando abbiamo trattato l’argomento padri single , che si affiancano alle numerosissime famiglie unipersonali (famiglie composte da una sola persona).
Il nostro tessuto sociale sta cambiando e, nonostante questo sia sotto gli occhi di tutti, chi di dovere sembra che non se ne sia accorto e non vuole decisamente tenerne conto.
Sono le famiglie monogenitoriali della porta accanto in cui una madre o un padre single lottano con i loro figli contro una società che nega sistematicamente i loro diritti.
Per fortuna molto sta cambiando e, grazie all'impegno di persone come Gisella Bassanini, nascono realtà come Smallfamilies -portale delle famiglie a geometria variabile – (Smallfamilies.it) che si propone come un mezzo per dare un aiuto concreto a questo popolo spesso dimenticato, orientandolo, informandolo e sostenendolo, anche attraverso il contributo di professionisti come avvocati, coach, psicologi ecc.
Certo si dice
“Aiutati che Dio ti aiuta”
ma è giusto che debbano sempre muoversi i privati e mai le istituzioni?
Chi si prenderebbe cura di:
se non ci fosse la bontà del prossimo (famiglie di origine, amici, parenti) a sostenerli?
Anche se i nomi scelti, provenienti dal libro “Le città invisibili” di Italo Calvino, a molti non dicono troppo, quelli rappresentati sono esattamente i profili delle mamme e dei padri single che compongono le numerose famiglie monogenitoriali oggi in Italia individuati da Smallfamilies.
Accanto a Eufemia che può contare sulla presenza dell’altro genitore per la cura e la crescita dei figli, c’è Dorotea, che deve fare affidamento sulla famiglia d’origine per far fronte alle necessità economiche e per la cura della sua famiglia monogenitoriale.
Mentre Zirma, per vari motivi, può contare solo sulle proprie forze per crescere ed educare i figli (sotto tutti i punti di vista), Zenobia ha quanto meno l’aiuto della sua famiglia d’origine per la cura della prole.
Infine chiude il cerchio Marcopolo, monoreddito che riceve un contributo dalla madre dei figli per la loro cura e crescita.
Eufemia, Dorotea, Zirma, Zenobia , Marcopolo non sono altro che Debora, Giovanna, Maria, Lucia, Luca…
Debora, Giovanna, Maria, Lucia, Luca non sono un’eccezione… iniziano ad essere una regola!
Se in Italia 1 famiglia su 3 è unipersonale ben presto ci saranno tanti altri genitori single.
In Spagna i genitori single hanno agevolazioni sui mezzi pubblici, in Svezia aiuti economici, supporto psicologico e attività sociali!
In Germania c’è l'Unterhaltsvorschuss, un assegno sociale per i figli di genitori single, erogato fino al 12° anno di età del bambino per un massimo di 6 anni.
Una mamma e un papà single, inoltre, sempre in Germania, possono contare sull'Elterngeld, un altro assegno sociale, che permette ai genitori di passare più tempo con i loro piccoli durante i primi mesi di vita.
Quando lo Stato Italiano si renderà conto che lo scenario sociale sta cambiando?
Ai posteri l’ardua sentenza.
A presto, lascia il tuo commento… raccontaci la tua storia, discutiamone insieme.