Già essere figli di genitori separati o che si stanno separando non è semplice.
Se poi ci si mettono anche mamma e papà a farsi la guerra su chi dei due sia più idoneo a provvedere al loro futuro, proprio non se ne esce vivi.
Sembra ieri quando la notizia della sentenza emessa dal giudice Felice Lima del Tribunale di Catania, l’11 dicembre del 2016, face scompiglio e scalpore tanto da essere ripresa dalle maggiori testate giornalistiche nazionali.
Nella sentenza veniva sostanzialmente ribadito il principio giuridico che un figlio potesse tranquillamente essere affidato ad un padre e, soprattutto, la stessa negava che vi fosse un canale preferenziale per l’affidamento dei figlio alla madre.
Nulla di strano sotto il sole se non fosse che in Italia, quasi per prassi consolidata, i figli venissero quasi sempre affidati alla madre.
Questo per “ovvi” motivi (dove l’ovvio viene virgolettato apposta) tra i quali si riscontrava che:
Sì sa! Tutti da padri single ci siamo passati. Solo a pronunciare la volontà di volere l’affido esclusivo della propria figlia o del proprio figlio, al nostro avvocato si drizzavano i capelli e spesso era proprio lui che ci sconsigliava di intraprendere questa strada.
Per nostra fortuna la Legge 54/2006 sull'affido condiviso sta facendo il suo corso e gli ultimi dati dell’I.S.T.A.T. lo dimostra ampiamente: nel 2015 le separazioni con figli in affido condiviso sono circa l'89% di tutte le separazioni con affido e soltanto l'8,9% dei figli è affidato esclusivamente alla madre.
Questo contro le percentuali bulgare degli anni precedenti.
Ad esempio nel 2005 (prima della legge) proprio da un estratto del report emesso dalla stessa I.S.T.A.T. apprendiamo che:
“L’affidamento esclusivo dei figli minori alla madre è stato prevalente rispetto ad altri tipi di affidamento anche nel 2005: i figli minori sono stati affidati alla madre nell’80,7% delle separazioni e nell’82,7% dei divorzi, con percentuali più elevate nel Mezzogiorno rispetto al resto del Paese. La custodia esclusivamente paterna è stata pari al 3,4% negli affidamenti a seguito di separazione e al 5,1% per quelli scaturiti da sentenza di divorzio.”
Come poteva un padre pensare di fare richiesta di affido trovandosi davanti dati così schiaccianti?
Anche perché i pochi “padri eroi” che si mettevano su questa strada dovevano per forza cercare di “screditare” la figura materna dimostrandone la non idoneità a ricoprire questo ruolo e questo poteva danneggiare indirettamente proprio i figli!
Poi in tutto questo ci sono loro: i figli delle coppie scoppiate, in una società nella quale cresce il numero di divorzi 82.469 (+57% sul 2014) ed aumentano le separazioni, pari a 91.706 (+2,7% rispetto al 2014), che assistono inermi al fallimento del matrimonio dei loro genitori.
Figli di genitori separati che vedono naufragare il rapporto di coppia di chi li ha messi al mondo.
Certo nessuna separazione avviene da un giorno all'altro, nulla accade all'improvviso!
Si tratta sempre di un cammino iniziato da uno o più anni ma, in tutto questo, ci sono loro!
Proprio loro, i figli di genitori separati per i quali anche se il rapporto di coppia si è rotto, continuano a pensare e sperare che quanto meno possa esserci una famiglia.
Quei figli che, purtroppo, non sentiranno il contraccolpo psicologico solo quando i genitori non staranno più insieme… No, per loro il “calvario” inizia già molto tempo prima, quando la coppia mamma-papà che li ha messi al mondo inizia il suo percorso conflittuale.
E come reagiranno i figli alla separazione dipende da chi sono in quel momento.
Chi si divide sappia che, di media, occorrono dai due ai quattro anni finché i figli di genitori separati ritrovino il loro equilibrio e questo tempo dipende proprio da come i genitori riescono sostanzialmente a gestire la situazione.
Inutile dire che i figli vengono prima di:
e che mai, mai, un figlio deve essere minimamente coinvolto in una questa battaglia.
I figli di genitori separati devono poter contare su una coppia che, almeno per quello che li riguarda, funziona perché a nessun esperto, tribunale o avvocato può essere demandata la responsabilità di crescerli nel miglior modo possibile.
Era proprio necessario che la legge 54 dell’8 febbraio 2006, n. 54 sancisse che il figlio minore abbia il diritto di continuare a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi i genitori?
Non è qualcosa che già dovrebbe venire dal cuore?
“Il messaggio più importante per i genitori è il fatto che anche i figli di genitori separati possono essere felici e diventare degli adulti soddisfatti, capaci di ottenere buoni risultati e di relazionarsi con gli altri.
Indubbiamente i figli soffrono anche quando i loro genitori rimangono insieme in un contesto quotidiano fatto di litigi e aggressioni.”
Prof. Dott. Franz Resch, Liga für das Kind
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A presto con approfondimenti su questo tema.